Quaranta aziende osservate speciali di Fmc: bene l’IT, in frenata TLC, alti e bassi per l’elettronica di consumo

[section_title title=La Borsa racconta il 2014 dell’hi-tech: boom di Alibaba, la ripresa di Hp e il tonfo di IBM – parte 2]

Vediamo nel dettaglio l’andamento settore per settore:

Tlc e reti

Tra i costruttori di infrastrutture per reti pubbliche e private, i progressi azionari maggiori sono stati quelli di Zte e di Cisco, rispettivamente con un + 35 e un +25% rispetto a inizio 2014. Performance invariate per Ericsson, Nokia e Juniper Networks; flessione, invece, del 13% per Alcatel-Lucent, che, tra i maggiori “vendor”, ha anche la più consistente volatilità nel corso dell’anno, con una differenza tra massimi e minimi di quasi 2 a 1, al pari della più piccola Ciena, seguita con una fluttuazione di 1,61 volte di  Zte e di 1,56 di Juniper. Quanto alla capitalizzazione di borsa, Cisco stacca tutti con i suoi 140 miliardi di dollari, il triplo della seconda in classifica (Ericsson con 38,5). In questo ranking non appare Huawei perché non quotata in borsa.

IT ed elettronica di consumo

Nel vasto settore dell’informatica ed elettronica si registrano le variazioni maggiori. Anche perchè il settore è molto movimentato, con aziende che si proiettano dai pc agli smartphone, dai servizi web al software. Nell’area dei prodotti e sistemi, Apple registra il record di capitalizzazione, con 651 miliardi di dollari a fine anno, e di incremento del titolo del 45%, analogo al balzo in avanti di HP (che capitalizza 75 miliardi di dollari) . Di poco inferiore è stato l’incremento di Intel (+44% e 171 miliardi di capitalizzazione).

Nel software, Microsoft si stacca da un decennio di torpore e strappa un + 32%. Per Oracle è il 20%, mentre la rivale SAP cede il 7%. Andamento differenziato tra gli altri produttori di sistemi: IBM ha chiuso un anno al ribasso, con un -14%, mentre EMC, il numero uno dello storage, cresce del 18. Resta stabile l’altro big dello storage, NetApp. Tra le web companies, è stato l’anno di Facebook, con +36,5%, a fronte di un calo del 6% di Google.

Quanto a capitalizzazione, otto delle aziende del “panel” superano i 100 miliardi di dollari: la prima è Apple (651 miliardi), seguita da Microsoft (380), Google (325), Samsung (195), Oracle (189), Intel (171), IBM (162), Facebook (220).

Delude Amazon, con un -21%, a causa di alcune scelte poco felici (come l’avventura nei tablet) e surclassata super dall’azienda-boom dell’anno, la cinese Alibaba, quotata a fine settembre e con una capitalizzazione che sfiora i 250 miliardi di dollari.

I servizi di Tlc

La “fotografia” scattata da FMC comprende il settore dei  carrier. Buon andamento per la francese Orange, che ha riportato un sonoro +45%, mentre modesti i guadagni dell’olandese KPN (4%). Sono stabili, con oscillazioni tra il +2 e il -3%, Telefonica,  Telecom Italia, BT e Verizon, AT&T. BT conclude un triennio positivo, mentre il segno meno di Vodafone conferma la difficoltà di trovare stimoli di crescita nei mercati maturi. Andamento debole per gli operatori mobili di seconda linea negli Usa, che sono stati oggetto di acquisizioni o di tentativi in tal senso. Si tratta di Sprint, ora controllata da Softbank, che ha riportato -60% e di T-Mobile Usa, il braccio mobile americano di Deutsche Telekom, con un -20%.

La capitalizzazione vede ai primi posti i giganti Usa, con Verizon a 192 miliardi e AT&T a 173 miliardi, seguite da Vodafone a 86.

BT (95%), Orange (94%), KPN (93%) sono le più vicine ai massimi dell’anno, mentre Vodafone (82%), Telecom Italia e Verizon (87%), Telefonica (89%) sono invece tra le più lontane dai massimi.