Gli inserzionisti hanno speso cifre record per acquistare gli spazi pubblicitari durante la finalissima, ma non tutti hanno realizzato performance digitali all’altezza degli investimenti

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Evento sportivo per eccellenza, spettacolare appuntamento mediatico capace di catalizzare l’attenzione di mezzo modo: anche quest’anno il Super Bowl non ha tradito le aspettative. Cifre record, quelle sborsate dagli inserzionisti per pubblicizzare il proprio brand durante la finalissima: ma se a trionfare sul terreno di gioco sono stati i New England Patriots, con una performance impeccabile, chi va vinto l’altra sfida, quella del web advertising?

Dynatrace ha analizzato in tempo reale le performance digitali delle aziende che hanno comprato gli spazi pubblicitari dell’evento. Non per tutti la spesa è valsa la resa: solo una decina di inserzionisti ha ottenuto prestazioni eccellenti web mobile nella giornata dell’1 febbraio, massimizzando così investimenti estremamente elevati e coinvolgendo gli utenti sul digitale. L’analisi si è basata su test avanzati e monitoraggio in tempo reale dei siti web degli inserzionisti e delle pagine di destinazione durante il gioco. I criteri presi in esame sono stati: i tempi di risposta, il numero di oggetti, le connessioni, i byte e le terze parti che ogni sito comportava.  Una vera e propria “Performance Bowl” – come è stata ribattezzata da Dynatrace – con tanto di classifica.

Ai primi posti troviamo Heinz, Cheerios, Beats Musica, Subway e Carmax: questi brand sono stati in grado di fornire tempi di risposta rapidi per i visitatori del sito, in gran parte perché hanno razionalizzato e semplificato il loro approccio digitale. Ad esempio, Heinz, il vincitore assoluto rispetto ai tempi di risposta, si è basato  solo su 78 oggetti, 10 connessioni, 2 host, fornendo un modesto 1,4 MB di dati e caricando il suo sito in circa 1,5 secondi.

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Fanalini di coda, invece, Chevrolet, Coca-Cola, Sonos, Pespi e Jaguar: questi marchi hanno dovuto lottare per poter offrire esperienze digitali veloci e affidabili. In buona parte la ragione può essere attribuita alla complessità del sito globale e alla sua dimensione. Ad esempio, Jaguar, si è basata su 152 oggetti, 98 collegamenti, fornendo 2,5 MB di dati, ha avuto 72 host e tempi medi di risposta di oltre 8,3 secondi.

grafico 2

Fatal error: dove sta lo sbaglio?

Per alcuni inserzionisti i problemi sono iniziati ancor prima del calcio d’inizio. Dynatrace, infatti, ha individuato prestazioni irregolari pre-partita su alcuni siti web, dove vi erano troppi contenuti, problemi con le terze parti e, in generale, la complessità del sito causava la perdita della palla ancor prima del fischio di inizio: vale a dire, perdeva utenti prima ancora che il main event cominciasse.

La complessità delle terze parti ha contribuito ai problemi di prestazione
Molte aziende si sono affidate pesantemente ai contenuti di terze parti, come ad esempio Twitter e Facebook, per rendere i loro siti più attraenti. Tuttavia, il ricorso a terzi durante i periodi di picco del traffico aumenta anche il rischio di incorrere in problemi prestazionali. Basta guardare il grafico 3, che mostra l’aumento degli errori legati a Twitter e Facebook gli errori relativi sui diversi siti web monitorati durante il gioco.

grafico 3

Troppo contenuto
Alcuni siti hanno cercato di fornire troppi contenuti, il che ha rallentato le prestazioni in modo significativo. La strategia di Pepsi per affrontare il suo contenuto enorme (18,9 MB di dati, rispetto alla media dei top performer’di 2,4) sembra sia stata assicurarsi che parte del contenuto si caricasse rapidamente. Una strategia interessante, che tuttavia ha avuto un forte impatto sulle prestazioni complessive.

La Bottom Line
Per tutte le aziende e, in particolare, per quelle che scelgono investimenti economici così considerevoli, è fondamentale rendere soddisfatti i potenziali clienti su tutti i canali digitali. Una pubblicità che delizia i clienti è un passo nella giusta direzione, ma se i clienti poi visitano un sito web lento o un’applicazione mobile che non funziona correttamente, i buoni propositi si spegneranno rapidamente. La ricerca di Dynatrace dimostra che i consumatori scelgono di abbandonare un sito web o un’applicazione mobile quando occorrono più di 3 secondi per caricarli.

Le aziende che hanno acquistato spazi pubblicitari durante il Super Bowl hanno speso milioni di dollari e messo in gioco la propria reputazione. L’analisi delle prestazioni digitale di Dynatrace ha identificato chi è stato capace di sfruttare l’investimento, andando oltre al semplice acquisto dell’ADV e comprendendo delle strategie basate su best practice per garantire ai consumatori un’esperienza eccellente rispetto a tutto il mondo digitale “, ha affermato David Jones, Technical Evangelist di Dynatrace. “Come ci aspettavamo, i vincitori della nostra ‘Performance Bowl’ di domenica hanno usato la tattica di gioco migliore: pre-test, eliminazione della complessità, razionalizzazione dei contenuti, e tenerne d’occhio l’impatto delle terze parti“.