No, vengono sempre lasciate alcune tracce che potrebbero essere sfruttate dai cybercriminali

A differenza di quello che si potrebbe pensare quando navighiamo in internet non siamo del tutto anonimi: senza volerlo ci sono delle informazioni in qualche modo legate a noi.

Quali sono queste informazioni?

  • Indirizzo IP: è come il nostro indirizzo di casa. Ogni computer, ogni dispositivo mobile connesso a internet è identificabile da un proprio indirizzo IP. Una sequenza numerica costituita da quattro gruppi di tre cifre che ci viene assegnata automaticamente dal nostro provider non appena ci colleghiamo a internet.
  • Informazioni sul software: il browser utilizzato, la sua versione, il sistema operativo che adottiamo, sono tutte informazioni che si possono potenzialmente reperire a nostra insaputa non appena visitiamo una qualsiasi pagina web.
  • Cosa facciamo in internet: attraverso l’utilizzo di cookie è possibile reperire informazioni circa le pagine web che visitiamo, il tempo di permanenza su di esse, attraverso quale motore di ricerca ci siamo arrivati.

Quali gli scopi?

Solitamente le informazioni sopra citate vengono raccolte per finalità di marketing, proprio attraverso i cookie, e proprio per tutelare la nostra privacy veniamo avvertiti del loro utilizzo. Chi lo fa senza avvertirci commette una violazione della nostra privacy.

Scopo più che legittimo, perché attraverso la raccolta di queste informazioni il sito può essere adattato secondo le aspettative degli utenti, e proprio i motori di ricerca stessi lo fanno per cercare di essere il più aderenti possibili alle nostre esigenze e fornire contenuti di qualità.

Ma l’agguato è sempre dietro l’angolo, perché i malintenzionati sono ovunque, e in maniera del tutto anonima potrebbero reperire queste informazioni per fini malevoli.

Come difendersi?

  • Cancellando periodicamente con una certa frequenza la cronologia del browser. In questo modo eliminiamo eventuali cookie, lo storico delle nostre pagine web visitate.
  • Ponendo la massima attenzione quando forniamo informazioni personali, essere certi che quando comunichiamo informazioni di questo tipo siamo nel sito che effettivamente crediamo di essere.
  • In particolare nel caso di transazioni finanziarie, quando facciamo dei pagamenti con carta di credito, assicuriamoci che nella barra degli indirizzi del browser l’indirizzo della pagina web inizi con https. In questo modo siamo certi che la comunicazioni fra noi e la banca è crittata.
  • Vale sempre la regola del buon senso che ci dovrebbe dire di chiudere la pagina web qualora iniziamo a nutrire dei sospetti, in particolare meglio sempre tenersi alla larga da siti dai contenuti alquanto discutibili.
  • Infine l’ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di adottare un account utente limitato quando si naviga in internet, in questo modo preserviamo l’esecuzione di codice malevolo.

Alessio Arrigoni