Comparso per la prima volta nel 2015, il Rozena è tornato adattato alla tecnica fileless

IoT: a malware story. 105 milioni di attacchi nei primi 6 mesi del 2019

Nei primi mesi di quest’anno, tutti all’interno della comunità di Cyber Security parlavano di malware fileless. Si tratta di una tecnica di attacco nota da quasi vent’anni, che non prevede lo scaricamento o il deposito di file malevoli sul disco fisso: comandi o script malevoli possono essere lanciati direttamente dalla memoria sfruttando strumenti legittimi.

Tuttavia, oggi è necessario specificare: il termine fileless può essere una denominazione impropria se pensiamo che ci sono attacchi che possono coinvolgere la presenza di file nel computer, come un allegato di una mail di spam. Una volta eseguito, il malware potrebbe comunque salvare un file nel disco e successivamente usare la tecnica fileless per raccogliere informazioni sul sistema e diffondere l’infezione attraverso la rete tramite exploit o iniezioni di codice che lanciano comandi illeciti direttamente dalla memoria tramite strumenti di sistema legittimi. Nel solo 2017, il 13% dei malware che abbiamo registrato si avvaleva di PowerShell per compromettere i sistemi.

Da quando PowerShell e Windows Management Instrumentation sono stati integrati come strumenti del sistema operativo Windows, se ne abusa largamente per attività fraudolente. Un noto malware che utilizza PowerShell per scaricare ed eseguire codici malevoli è il downloader Emotet.

Rozena

Rozena è un malware che crea una backdoor in grado di stabilire una connessione shell remota con l’autore. Una connessione andata a buon fine è preoccupante in termini di sicurezza, sia per la macchina infetta, sia per gli altri comuputer collegati alla stessa rete.

Visto per la prima volta nel 2015 Rozena ha fatto il suo ritorno nel marzo 2018. Il nuovo Rozena, come la sua versione precedente, mira ancora al sistema operativo Microsoft Windows, ma ciò che fa la differenza è il suo adattamento alla tecnica fileless e allo sfruttamento di script PowerShell per raggiungere il proprio obiettivo.

Nello specifico, dato che una delle funzioni standard di Windows è quella di non mostrare l’estensione dei file, è semplice per l’autore del malware camuffarlo in modo da farlo apparire innocuo. Rozena ad esempio usa l’icona di Microsoft Word ma è in realtà un eseguibile di Windows. Essere infettati con un malware che può letteralmente fare quello che vuole con macchina compromessa, i documenti archiviativi e la rete a cui è collegata è terrificante, per il congruo numero di minacce che trovano accesso al sistema e per l’alto potenziale dannoso. Ora che Rozena segue la via del fileless per insediarsi ed eseguire i propri codici, la sua attività malevola si intensifica.

Secondo un recente studio condotto da Barkly in collaborazione con l’Istituto Ponemon, che ha visto coinvolti 665 responsabili IT, è emerso che gli attacchi fileless sono 10 volte più efficaci rispetto ai “file-based”.

Prevenzione

Il malware si adatta con il cambiare del mondo, non stupisce quindi l’uso di strumenti legittimi integrati per sferrare attacchi lasciando gli utenti indifesi. Fortunatamente però c’è ancora un modo per proteggersi da questi tipi di attacchi:

  • Mantenere i sistemi operativi e i programmi sempre aggiornati, inclusa l’installazione delle patch di sicurezza. Questo perché è noto come i sistemi più datati abbiano molte vulnerabilità che possono essere sfruttate per attacchi informatici.
  • È fortemente sconsigliato scaricare, salvare ed eseguire file di provenienza ignota. Gli autori di malware usano ancora i canali tradizionali per spingere gli utenti ad eseguire file malevoli. Se disabilitare gli strumenti di sistema, soprattutto PowerShell non è un’opzione, si può configurare PowerShell in modo da prevenire l’esecuzione di script sospetti.
  • Impostare la modalità Constrained Language di PowerShell – questo limiterà le capacità di PowerShell, rimuovendo funzionalità avanzate come chiamate .Net e Windows Api, la maggior parte degli script PowerShell infatti si avvalgono di questi parametri e metodi.
  • Abbinare PowerShell con AppLocker – questo impedirà l’esecuzione di binari non autorizzati.