Settori trainanti: motori, abbigliamento, prestazioni mediche e legali

eCommerce, PMI italiane ancora indietro ma aumenta l'inclusione

Oltre all’indubbio boom dell’e-commerce, l’emergenza sanitaria ha portato all’ascesa di un altro fenomeno: quello della ricerca di informazioni online di prodotti e servizi, per poi completare l’acquisto nei negozi fisici (identificato con l’acronimo ROPO, Research Online Purchase Offline). Il web è diventata una componente fondamentale nel processo di acquisto del consumatore, perché lo aiuta nella ricerca di un nuovo prodotto o di un brand, gli permette di leggere recensioni o di controllare la disponibilità prima di recarsi “a colpo sicuro” in negozio.

Su questa attitudine, che “mixa” strumenti digitali e un ritorno all’acquisto tradizionale in un luogo fisico, punta la app Xtribe che funziona come una sorta di vetrina digitale, dove gli utenti, grazie a un sistema di geolocalizzazione, possono vedere se un determinato prodotto o servizio che stanno cercando è disponibile nelle immediate vicinanze.

Un’indagine condotta da Xtribe a giugno 2020 su circa 700.000 download ha confermato la tendenza di comprare prodotti fisici offline dopo averli cercati online. Dal confronto con i dati riferiti allo stesso periodo del 2019, sono emerse alcune abitudini interessanti a partire dall’analisi delle categorie merceologiche più “desiderate”.

Nella classifica “assoluta” delle ricerche degli utenti all’interno dell’app, la prima posizione va ai motori che superano, rispetto all’anno precedente, un altro settore su cui tipicamente si eseguono ricerche online prima di effettuare l’acquisto in negozio, l’abbigliamento. Sul podio anche le ricerche online di prodotti di elettronica, mentre la medaglia di legno va ai videogame. Se si guarda invece agli incrementi all’interno delle singole categorie, dal confronto con i dati del 2019, emerge che l’elettronica ha registrato +70%, motori e videogame +60%, abbigliamento +40% e, infine, i prodotti legati agli hobby e al tempo libero segnano +30%.

“Da sempre la prova di un vestito è decisiva per finalizzare l’acquisto: un utente prima raccoglie informazioni e legge recensioni online e, solo in un secondo momento, si reca nel negozio dove, non solo potrà chiedere consigli ai commessi, ma anche trovare altre ispirazioni e magari trovare qualcosa che lo soddisfi ancora di più – spiega Mattia Sistigu, COO di Xtribe. Altrettanto evidente il successo di questa dinamica dall’online all’offline, per acquisti di un valore economico importante come quelli di un’automobile o di un motorino: una tendenza che nell’ultimo anno è stata in netta crescita”.

Se invece si è alla ricerca di prestazioni professionali, sulla app di Xtribe è possibile trovare anche i servizi offerti da professionisti, con una panoramica di quelli che vengono erogati nelle vicinanze di chi li sta cercando. Nell’ultimo anno sono andate per la maggiore le ricerche di servizi in ambito medico, legale e fiscale: “Durante il periodo del lockdown, abbiamo notato sulla nostra piattaforma digitale un incremento delle ricerche di professionisti che offrivano percorsi psicologici: con tutta probabilità si è trattato della necessità di ricevere un supporto nel difficile periodo storico che abbiamo dovuto affrontare – afferma Mattia Sistigu. Sempre in linea con le mutate esigenze è stata anche la ricerca di corsi digitali, utili per poter impiegare in modo proficuo il molto tempo che, nostro malgrado, abbiamo avuto a disposizione”.

“Da un anno con l’altro, il fenomeno ROPO conferma la sua crescita, smitizzando in qualche modo il concetto che l’esperienza di acquisto debba essere rapida e in un certo senso “fredda”. L’esperienza nei negozi fisici valorizza l’interazione umana e il ruolo degli addetti alle vendite, favorendo oltretutto acquisti più convinti. I dati che abbiamo raccolto anche quest’anno mostrano come la tecnologia svolga un ruolo fondamentale nella ricerca di informazioni e di recensioni, per prepararsi all’acquisto e rendere l’utente più consapevole, prima di recarsi in negozio e finalizzarlo” conclude Mattia Sistigu.