Nonostante indietro rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia registra una crescita annua del 18% per quanto riguarda gli acquisti online

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Italia Paese interessante. Un dato di fatto per quanto riguarda l’E-Commerce. Lo conferma Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue, durante l’evento “E-Commerce in Italia – Operatori e aziende a confronto”, tenutosi a Milano in questi giorni e organizzato da Assintel in collaborazione con Nextvalue e con il patrocinio di Confcommercio – Imprese per l’Italia e Unione Confcommercio Milano. I dati a sostegno di questa tesi sono significativi: del 18% la crescita aggregata annua degli acquisti online rispetto allo scorso anno, che fanno registrare un fatturato complessivo pari a circa 12 miliardi di euro, quattro volte quello registrato nel 2005.

Crescita continua di certo non inattesa, ma prevedibile se solo si pensa a quella che è la velocità di diffusione di Internet, che in soli quattro anni ha raggiunto quota 50 milioni di utenti. La Tv ha impiegato 13 anni per raggiungere lo stesso traguardo. Detta all’americana: “Internet is here to stay”. Non si tratta di un “moda”, ma di una vera e propria rivoluzione tecnologica che ci ha travolto e continuerà a farlo. In conseguenza di questo, gli italiani col tempo sono divenuti degli “onnivori digitali”, come afferma lo stesso Gatti: i 38 milioni di smartphone presenti nel nostro Paese lo testimoniano. Da qui, secondo l’Assintel Report 2013, il 23% del budget per l’innovazione è stato messo a disposizione dell’E-Commerce in Italia, suddiviso in: traporti e logistica (54%); commercio, distribuzione e servizi (48%); assicurazioni (45%).

Come detto, dunque, il “Pil digitale” è in aumento e sta rendendo il nostro un Paese emergente. Per proseguire su questa strada bisogna fondere il Retail tradizionale e l’E-Commerce, come dichiara Giorgio Rapari, presidente di Assintel e presidente della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio.

Il consumatore è sempre più spinto verso l’acquisto online non solo per questioni puramente “economiche”, ma soprattutto per la vastità d’assortimento e per il fatto che la rete permette il compimento di “acquisti consapevoli”, conseguenza di una maggiore informazione e comparazione, scaturite dall’utilizzo di Internet. Tuttavia vi sono ancora degli impedimenti alle vendite online: i consumatori soffrono la mancanza di relazione con il rivenditore, nutrono poca fiducia nei metodi di pagamento online, e risentono dell’impossibilità di verificare il prodotto.

Ostacoli di certo sormontabili, che si assottiglieranno nel prossimo futuro, dato che le aziende remano tutte nella stessa direzione e con lo stesso obiettivo: creare valore e costruire un reale vantaggio competitivo per le imprese, i cittadini ed il territorio. Questo è il caso, ad esempio, di Ibm Italia, presente all’evento milanese e rappresentata da Laura Passa, Industry Solutions Sales leader. La stessa azienda, in questo contesto, si rende parte attiva mettendo a disposizione fattori abilitanti per l’E-Commerce, riconoscendo nel “Bel Paese” grosse potenzialità per una crescita che di certo farà fermetare i dati riguardanti gli online buyers, anche attraverso le piattaforme Ibm offerte in modalità cloud grazie alla recente acquisizione di SoftLayer.