Crescita di nuovi domini in rallentamento, problemi di squatting di nuovi gTLD e comparsa delle prime registrazioni .brand sono solo alcuni dei fenomeni che hanno caratterizzato l’anno appena concluso

È incredibile che sia già trascorso un altro anno e che sia arrivato il momento di analizzare cosa è accaduto durante lo scorso anno nel mondo dei nomi di dominio. È divertente immaginare di tornare indietro di cinque anni per vedere quante cose sono cambiate, considerato soprattutto che l’attenzione si è spostata verso argomenti collegati al lancio e all’uso di nuovi gTLD. È anche vero, però, che molte cose sono rimaste identiche, ad esempio problemi importanti come quelli relativi alla sicurezza dei nomi di dominio e alla gestione dei relativi portafogli.

Con tutto quello che è successo nel corso di quest’ultimo anno, è stato difficile limitare l’elenco a 10 punti.

Ecco tuttavia quelli che, secondo me, sono gli avvenimenti principali del 2014.

Crescita del mercato globale dei domini in rallentamento

Nonostante i quasi 4 milioni di nuovi gTLD registrati finora, dall’ultimo rapporto di Verisign emerge che la crescita dell’intero mercato dei domini è diminuita al 7,2%, rispetto all’8,5% nello stesso periodo dell’anno precedente. In effetti la crescita dei domini può essere ulteriormente confusa a causa della popolarità delle registrazioni gratuite consentite da registri come .TKche, al momento, è il secondo TLD più diffuso dopo.COM.

Entrano in vigore nuovi meccanismi di protezione dei diritti (RPM)

L’URS (Uniform Rapid Suspension), la PDDRP (Post-Delegation Dispute Resolution Procedure), la RRDRP (Registry Restriction Dispute Resolution Procedure) e la PICDRP (Public Interest Commitment Dispute Resolution Procedure) sono entrate in vigore a seguito dell’attivazione di oltre 300 registrazioni di nuovi gTLD nel 2014. L’anno scorso è statautilizzata solo la URS, mentre per le altre procedure si è in stand-by per capire se funzionano effettivamente.

Gli Stati Uniti rinunciano al contratto per le funzioni IANA

Senza dubbio uno dei fatti principali del2014 è stato l’annuncio della NTIA (National Telecommunications and Information Administration), un’agenzia del Dipartimento del Commercio USA, riguardante il passaggio delle funzioni principali dei nomi di dominio Internet a una comunità globale multi-stakeholder. La NTIA ha comunicato che la proposta di transizione deve avere l’ampio sostegno della comunità e rispettare i seguenti quattro principi:

  • sostenere e migliorare il modello multi-stakeholder
  • tutelare la sicurezza, la stabilità e la resistenza del DNS Internet
  • soddisfare le esigenze e le aspettative dei clienti e dei partner internazionali dei servizi IANA
  • mantenere il grado di apertura di Internet

Il registro di sicurezza migliora

Se il 2013 è stato un anno difficile per quanto riguarda la sicurezza dei domini (quasi ventiquattro violazioni), nel 2014 si osserva un notevole miglioramento, con appena sei violazioni. Non è la perfezione, ma sicuramente è un gran passo avanti.

Altri problemi di squatting di nuovi gTLD

Con quasi 4 milioni di nuovi gTLD registrati, come era stato previsto, privati cittadini registrano brand famosi nei più importanti TLD. Da uno studio è emerso che il cybersquatting ai danni di marchi di alto profilo ha raggiunto quota50%.

Cambiano le strategie di gestione dei portafogli

Per anni si è parlato della necessità di razionalizzare i voluminosi portafogli aziendali. E, sebbene le società riconoscano da tempo questa necessità, pare che solo in quest’ultimo anno si siano date da fare per rivedere e abbandonare domini ormai inutili con l’obiettivo di ridurre costi e complessità

Mercato secondario dei domini ancora forte

Come negli anni passati, le vendite di fascia alta di termini generici nei gTLD originali hanno mantenuto livelli elevati, con impressionanti numeri a 7 cifre. Sebbene siano state espresse preoccupazioni in merito al modo in cui il mercato dei nuovi gTLD possa influire sui valori dei domini, pare che finora non abbia avuto un grande impatto.

Comparsa delle prime registrazioni .brand

Sebbene la maggior parte delle registrazioni di nuovi gTLD presentate nel 2014 riguardasse domini di primo livello aperti o riservati, è stato introdotto un numero esiguo di registrazioni .brand, tra cui il dominio .AXA.

Il modello ICANN messo in discussione

Nel 2014 l’ICANN è stata accusata di utilizzare un processo decisionale di tipo ‘top-down’, un’accusa che, abbinata a un modello di Internet governance sempre più complesso, alla richiesta di una maggiore responsabilità e alla pressione esercitata dai governi di tutto ilmondo, ha dato, a dir poco, del filo da torcere a ICANN.

Le società affrontano decisioni difficili in materia di nuovi gTLD

Iscriversi o non iscriversi al TMCH? Registrarsi o non registrarsi? Bloccare o non bloccare? Controllare o non controllare? Agire o non agire? Gli amministratori di domini aziendali si sono continuamente trovati di fronte a domande difficili alle quali non era possibile dare risposte semplici. Le soluzioni adottate dalle società erano le più disparate. Alcune hanno bloccato tutti i loro marchi e poi hanno registrato quelli per cui il blocco non era previsto, altre invece ne hanno registratipochi e si sono concentrate sul controllo dei propri marchi principali.

Ma cosa ci riserva il nuovo anno?

L’ICANN continuerà a concentrare le proprie energie e risorse sulla transizione delle funzioni IANA verso una comunità multi-stakeholder globale e ad individuare e attuare nuovi meccanismi di responsabilità.

Nei prossimi mesi potremmo iniziare a vedere registrazioni .brand che utilizzano attivamente i loro nuovi TLD. Questo potrebbe avere un notevole impatto sull’ecosistema di domini così come lo conosciamo. Staremo a vedere.

Per il resto penso che la sicurezza dei domini rimarrà comunque un problema e che le aziende continueranno a gestire in modo più attivo i rispettivi portafogli di domini.

E, dopo diversi anni in questo settore, quando si tratta dei domini internet, non si è mai certi di cosa effettivamente accadrà, magari anche l’imprevedibile.

Di Jerome Sicard, Regional Manager di MarkMonitor per il Sud Europa