Il digital divide allarga il ritardo delle aree non servite che non possono avvalersi di smart working e e-learning

Piano Banda Ultralarga: dati e numeri di tutti i comuni e regioni

Da due anni Uncem ripete incessantemente che il ritardo del Piano BUL fa male ai territori. In questi giorni, il digital divide si fa sentire in tutta la sua gravità: senza banda non si va lontano – zero smart working e zero e-learning.

“Arrivano in queste ore nuovi decreti del Governo per incentivare telelavoro e teleinsegnamento – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem. Peccato che il ritardo gravissimo dei lavori del Piano Bul, la mancata assegnazione dei voucher per incentivare la domanda, la mancanza di banda stiano frenando l’accessibilità alla rete nei territori extraurbani. Gravissimo. È comunque positiva la richiesta degli operatori Fwa, che garantiscono connettività wireless, di avere banda e frequenze in più, visto che in questi giorni l’utilizzo della rete è aumentato in tutto il Paese del 50 per cento.”

Il Piano nazionale banda ultralarga deve essere sbloccato subito. Si è fermato da tempo per motivi diversi, a partire dalla mancanza di autorizzazioni e dalla mancanza di forza lavoro adeguata per vedere aperti qualche centinaia di cantieri in contemporanea in tutt’Italia. il covid-19 ha rallentato tutti i lavori pubblici e sarà molto complesso poter ripartire nel percorso di interventi in tutti i Comuni d’Italia. Sono 7.000 quelli nei quali devono partire i lavori. Il ritardo è gravissimo. Uncem chiede ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Innovazione di intervenire consentendo l’immediato riavvio dei lavori per la banda ultralarga.

“Il divario digitale non può aumentare – evidenzia il Presidente Uncem. Il ritardo accumulato va ridotto e anche i voucher sbloccati immediatamente. È un problema che tocca non solo Alpi e Appennino, ma che riguarda il futuro dell’intero Paese.”