Un giovane su cinque è stato vittima di crimini informatici: serve un approccio più consapevole e responsabile

6 pregiudizi nella sicurezza informatica e gli errori correlati

Oggi, non esiste più distinzione tra reale e virtuale, viviamo immersi in un mondo nuovo in cui spazio fisico e spazio digitale sono interconnessi, e dobbiamo acquisire nuovi modelli di comportamento che ci consentano di comprendere i rischi provenienti dal cyber space, e quindi evitarli e minimizzarli. Una questione questa di attuale importanza vista le crescenti minacce e che molto dipende dal comportamento online delle persone e dalla loro percezione.

Ma come si comportano le persone online? Lo rivela una recente ricerca Yoroi secondo cui il Web sia parte integrante della vita di tutti, prendendo in esame atteggiamenti e abitudini di navigazione dei giovani tra i 18 e i 24 anni, che si collegano a internet più volte al giorno (90,4%), con una media di permanenza online di circa 6 ore. La maggior parte delle connessioni a internet avviene dal proprio smartphone (47%), dal notebook (33,7%), ma anche dal PC fisso (15,7%), dal tablet (2,4%) o dalla console dei videogame (1,2%).

Quasi un giovane su cinque è stato vittima di crimini informatici (19,2%, di cui il 3,6% spesso, il 3,6% qualche volta e il 12% almeno una volta) e principalmente è stato vittima del furto di profili social (31,3%), tre volte di più rispetto al 10,3% di adulti (45-64 anni) intervistati, furto di identità (18,8% – e nessun adulto), ma ha preso meno virus, 18,8%, contro il 25,9% degli adulti.

Dopo aver subito un crimine informatico, il 31,3% dei giovani intervistati ha deciso di proteggersi utilizzando password differenti a seconda dei siti visitati e delle app utilizzate, più del doppio degli adulti intervistati (13,8%) e solo il 18,8% ha installato un antivirus e lo tiene costantemente aggiornato (rispetto al 32,8% degli adulti), mentre il 18,8% non apre più email provenienti da sconosciuti (13,8%).

In generale, i giovani percepiscono un aumento del rischio informatico rispetto allo scorso anno 54,2% (anche se in minor numero rispetto al 64,3% degli adulti) le principali paure dei giovani legate all’utilizzo di Internet riguardano virus (59%), furto di carta di credito e dati bancari (47%) furto di identità (37,3%) ransomware (38,6%) violazione della privacy (32,5%) e furto dei profili social (16,9%), ambito in cui lo scollamento rispetto agli adulti si fa notare prevalentemente nella sicurezza dei dati bancari e nel furto di identità che sono indice di preoccupazione rispettivamente per il 48,8% e il 52,3% degli adulti intervistati, e nella violazione alla privacy che ne spaventa un minor numero (25,9%).

Più ottimisti rispetto alla possibilità di una sicurezza al 100% (8,4% vs 1,7%), in larga parte condividono la necessità di evitare di diffondere informazioni personali online 71,1% (vs 68,1%), anche se si ritengono al sicuro per come usano Internet e le app non si sentono in pericolo di subire cyber attacchi 55,5% (vs 38,7), privilegiando comodità e accesso rispetto a privacy e sicurezza.