L’analisi delle prestazioni dei siti di shopping online

Black Friday 2020: gli italiani spendono di più ma meglio

Anche quest’anno il Black Friday è passato. È stata una giornata intensa per i siti web, e la stagione degli acquisti natalizi è iniziata già mercoledi pomeriggio, molto prima che in passato.

Dalle analisi effettuate, era prevista una sensibile crescita degli acquisti da mobile, e gli utenti ovviamente, si aspettavano un’esperienza d’acquisto multi piattaforma senza alcun problema.

Anche perché, se insoddisfatti, esternano la propria frustrazione sui Social Network, quindi per i rivenditori quest’anno più che mai era fondamentale poter contare su prestazioni ottimali di tutti i canali di vendita.

 

Quali rivenditori hanno saputo cogliere questa opportunità? Quali hanno deluso i propri clienti?

Abbiamo tracciato e analizzato il comportamento di alcuni siti web tramite gli strumenti Performance Tests, Outage Analyzer e Benchmark reports.

 

 

Vediamo come è andata concretamente

Venerdi alle ore 15.00, Outage Analyzer ha riscontrato 8 malfunzionamenti, 7 dei quali stavano avendo effetto sugli utenti finali.

Uno dei primi siti ad aver problemi di disponibilità e tempi di risposta è stato BestBuy. Alcune fonti hanno riferito che il malfunzionamento era dovuto a un picco nel traffico mobile.

Il dato non ha sorpreso, in quanto gestire siti e app richiede nuovi insight e nuove best practice.
Anche FootLocker ha avuto i suoi problemi.

La causa sembra essere stato un problema di configurazione fra FootLocker e i propri CDN. Al di là di questo aspetto, molto tecnico, anche in questo caso sono gli utenti a farne le spese e, di conseguenza, a lamentarsi su Twitter.

footlooker

 

 

E per finire, l’insospettabile: anche il sito del gigante Apple ha avuto i suoi problemi venerdi. Per molte aziende il messaggio “We’ll Be Back” è indicativo di qualcosa che va storto, però solo Cupertino può permettersi di usarlo e ottenere comunque un effetto teatrale.

appledown

 

 

In a nutshell: se il consumatore scrive un Tweet nel quale si lamenta perché il sito web in quel momento risulta irraggiungibile, è già troppo tardi. Le soluzioni APM aiutano a diagnosticare il problema, ma a quel punto il danno è fatto.

Le aziende devono avere un approccio diverso, nel quale ci sia una cultura dell’ottimizzazione delle prestazioni tramite web e applicazioni, in cui si adotti una metodologia DevOPs per limitare e risolvere problemi legati alle performance.