Il dato allarmante emerge dal nuovo rapporto Istat che indaga il rapporto tra cittadini e nuove tecnologie. Ma qualche timido segnale positivo c’è

Ci si ritrova spesso a parlare della necessità e del senso dell’urgenza di avviare il processo di digitalizzazione in Italia. Politiche che spingono in questa direzione, supportate dall’azione di associazioni, convegni, incontri, progetti di sensibilizzazione, ma poi ci si ritrova a fare i conti con la realtà. Passi in avanti sono stati fatti, e questo è innegabile, ma gli italiani si dimostrano impreparati su più fronti. Una recente indagine dell’Istat dal titolo “Cittadini e nuove tecnologie” mette in luce un panorama che se non vogliamo definire sconfortante è quantomeno insoddisfacente. Il dato che balza subito all’occhio è che ben 22 milioni di italiani non hanno mai usato internet, un numero preoccupate per una Paese che ha mire di digitalizzazione e dematerializzazione importanti.

Anche se nel 2014 è aumentata rispetto all’anno precedente la quota di famiglie con un accesso a Internet da casa (dal 60,7% al 64%), l’Italia resta ancora il fanalino di cosa tra i Paesi Europei per persone tra i 16 e i 74 anni che hanno utilizzato internet nei tre mesi prima dell’indagine relativa al 2013, con le sole Bulgaria e Romania che si piazzano dietro di noi.

E tra i quasi 22 milioni di italiani che non hanno mai utilizzato internet – tenendo conto soggetti con un’età di almeno sei anni – fa pensare il fatto che non ci siano solo anziani, come intuitivamente saremmo portati a pensare, visto anche il problema del mancato rinnovamento generazionale che da qualche decennio affligge il nostro Paese, ma ci sono anche gli italiani che rientrano nella fascia d’età degli alunni delle elementari, quindi coloro che rappresentano il futuro del Paese e ai quali saremo destinati a lasciare le redini: “Le quote maggiori di non utenti si concentrano nelle fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro: la percentuale di non utenti tra i 65-74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over settantacinquenni – spiega l’Istituto Nazionale di Statistica – ma si registrano alte quote di non utenti tra i giovanissimi (1 milione 518 mila tra i 6-10 anni), che, seppure definiti nativi digitali, per più del 50% non utilizzano la rete”.

Il telefono cellulare resta la più amata tra le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione, tanto che ormai è presente nel 93,6% delle famiglie. Per diffusione, seguono, l’accesso ad Internet da casa (64%), il personal computer (63,2%) e una connessione a banda larga (62,7%). E ancora il telefono cellulare abilitato alla connessione ad Internet (54%), la macchina fotografica digitale (50,8%), il lettore Dvd/Blu Ray (49,5%).

Un fattore positivo che emerge dal confronto con lo scorso anno è che non solo aumenta la quota di famiglie connesse al web, ma anche quelle con a disposizione la banda larga (dal 59,7% al 62,7%). Resta invece stabile il divario sul territorio: le famiglie del Centro-nord dispongono di un personal computer e di un accesso ad Internet da casa sono rispettivamente il 66% e il 66,6%, contro il 57,3% e il 58,3% delle famiglie del Mezzogiorno. Il Sud, fa notare l’Istat “registra un forte ritardo anche nella connessione alla banda larga: 56,4% contro 65,4% del Centro-nord”. Continuano ad essere forti anche le differenze di genere e di generazione: utilizza il pc il 59,3% degli uomini, a fronte del 50,2% delle donne, naviga su Internet il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne.

Di certo i maggiori utilizzatori del pc e di Internet restano i giovani 15-24enni (rispettivamente, oltre l’83% e oltre l’89%). Infine, risulta in crescita anche l’e-commerce: nel 2014 il 34,1% degli italiani dai 14 anni in su che ha usato Internet ha anche ordinato e/o comprato online.