La società titolare del marchio ha avviato un progetto di dematerializzazione ad ampio raggio che permette di migliorare l’efficienza e supportare al meglio la crescita aziendale

Fonti di Vinadio, azienda titolare dei marchi Sant’Anna e SanThè ha deciso di affrontare il proprio processo di crescita attraverso la digitalizzazione. In particolare, per fronteggiare al meglio l’espansione del business e l’aumento dei propri dipendenti (passati da 80 a 110 in soli tre anni), l’impresa ha voluto puntare sulle tecnologie ICT per migliorare la propria efficienza e generare maggiori risparmi. Per questo, Fonti di Vinadio ha avviato un processo di dematerializzazione ad ampio raggio, con l’obiettivo di coinvolgere sempre di più tutte le attività societarie.

Il progetto di rinnovamento è partito nel 2013 grazie alla collaborazione con il Gruppo Tesi  – ha spiegato Marco Balbiano, ICT Manager Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio – Abbiamo cominciato con i documenti del ciclo passivo e da gennaio di quest’anno stiamo gestendo l’archiviazione digitale”.

Da inizio 2014, infatti, l’azienda ha digitalizzato completamente le fatture attive e quelle passive, le bolle attive, i registri Iva di acquisti e vendite e il libro giornale. In questo modo è possibile dematerializzate 550 pagine all’anno, con anche un’ottimizzazione dei tempi di ricerca e visualizzazione dei documenti.

Questo è solo l’inizio” – ha puntualizzato Balbiano. Attualmente, infatti Fonti di Vinadio stampa ancora e archivia in cartaceo i documenti di trasporto necessari per le consegne. Documenti che il trasportatore era obbligato a portare con sè in formato cartaceo fino al recente cambiamento delle norme.

Vogliamo arrivare alla completa dematerializzazione e stiamo lavorando in questa direzione” ha concluso Balbiano.