Non si tratterà di un ateneo dove le persone impareranno a giocare ai videogiochi, ma la prima scuola italiana di videogame, sarà un luogo in cui questi strumenti, che fanno ormai parte della quotidianità di molte persone e che risultano essere sempre sopra il miliardo di euro, verranno studiati, programmati e analizzati in tutti quegli aspetti che possono decretare il successo di un titolo.
La notizia è stata divulgata durante la Games Week, che ha visto Milano invasa dai videogiochi. La scuola sarà organizzata all’interno della Bottega Finzioni e gli studenti avranno la possibilità di partecipare ad un laboratorio di scrittura diretto dallo scrittore e sceneggiatore Carlo Lucarelli.
Per far si che un videogioco sia di un buon livello, non basta una grafica impeccabile, ma sono fondamentali anche altri elementi, come, per esempio: un metodo di gioco (solitamente definito con il termine di gameplay) che sia coinvolgente e impegnativo allo stesso tempo, ma senza risultare frustrante per il giocatore e una trama che renda la storia il più interessante possibile, spingendo così la persona che sta giocando a superare ogni livello per riuscire ad arrivare alla fine.
Lo stesso Lucarelli, durante la Games Week ha dichiarato: ‘ I videogiochi sono una forma narrativa a tutti gli effetti. Alla base c’è un lavoro di scrittura, sebbene in Italia ci sia un certo pregiudizio nei loro confronti, lo stesso che c’era verso i fumetti‘.
La nascita di questa scuola potrebbe costituire un’ottima opportunità per un possibile lavoro che, sicuramente, interesserebbe molti giovani appassionati di videogiochi, che sui notebook Satellite della serie P e L, della famiglia Toshiba, si possono vedere in 3D.
In un’era in cui fiction TV e reality show saturano il mercato dell’intrattenimento, la prima scuola di videogame italiana, potrebbe rappresentare una nuova via da percorrere.