Blockchain vs Bitcoin e la questione della proprietà

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A cura di Nicola Attico, Solution Consultant Manager ServiceNow Italia

Prima di tutto, diamo una definizione facile da comprendere di quello che è e non è blockchain. Blockchain non è bitcoin né nessun altra specifica crittomoneta. I Bitcoin sono semplicemente una delle applicazioni della tecnologia blockchain.

Blockchain è spesso confrontata con il libro mastro (general ledger) ma è più semplicemente un database condiviso e decentralizzato, che registra le transazioni tra due parti in maniera efficiente, permanente e verificabile[1].

Un modo per spiegare blockchain è attraverso l’esempio di una transazione tra privati, per esempio l’acquisto di una casa. Quando si compra una casa le parti devono sottoscrivere una serie di contratti, incluso il trasferimento del titolo di proprietà dal precedente proprietario al nuovo proprietario. Il processo per rendere effettivi i contratti e trasferire la proprietà dura solitamente diverse settimane e coinvolge diversi attori, tra i quali chi vende, chi compra, il notaio e ognuno riceve una sua copia della documentazione.

Nel mondo di blockchain, invece, la registrazione del cambiamento di proprietà può essere conservata su un registro condiviso tra migliaia di computer in tutto il mondo in modo sicuro e distribuito (in bitcoin chiamati “miners”, minatori). Questa registrazione è permanente e non può essere alterata. Inoltre, si riduce il tempo per il trasferimento della proprietà e il numero di persone coinvolte, rendendo il processo più efficiente e disintermediato.

Blockchain, quindi, è la tecnologia abilitante per mantenere le registrazioni all’interno del libro mastro, mentre i bitcoin sono un’applicazione di questa tecnologia nell’ambito della moneta. Blockchain tiente traccia di chi possiede i bitcoin e delle transazioni tra le divese account.

Blockchain può aiutare a risolvere le sfide del mondo finanziario?

Bank of America, JPMorgan, La Borsa di New York e altre organizzazioni stanno testando la tecnologia Blockchain per sostituire le transazioni e i processi manuali basati su tecnologie tradizionali e spesso obsolete in aree come il trade finance, il foreign exchange, i pagamenti internazionali e lo scambio di titoli. Come spiegato da uno studio di Iansiti & Lakhani “se la compravendita di azioni avvenisse all’interno di un sistema basato su Blockchain, l’esecuzione impiegherebbe pochi secondi per essere definita in maniera sicura e verificabile[2]”. Banca Santander afferma invece che Blockchain potrebbe eliminare i costi di infrastruttura per i pagamenti transfrontalieri, gli scambi di titoli e la compliance normativa, facendo risparmiare dai 15 ai 20 miliardi di dollari all’anno.

Oltre al mondo finance dei pagamenti e del trading, un’altra industry che potrebbe ottenere benefici sostanziali è quella dell’insurance, mediante la disintermediazione del ciclo di vita dei contratti. Corda, il risultato di una joint venture tra 100 istituzioni finanziarie, è una piattaforma blockchain che può per esempio automatizzare il processo di liquidazione delle polizze assicurative, oggi in gran parte manuale e basato su carta. A questo proposito, AXA ha già lanciato un proprio prodotto basato su blockchain.

Le sfide di blockchain

Nonostante il potenziale, blockchain deve ancora affrontare molte sfide. Blockchain è una tecnologia che ha il potenziale trasformativo di internet, ed è spesso confrontata alla internet dei primi giorni. Il maggiore ostacolo è la standardizzazione, non esiste oggi uno standard comune per sviluppare le applicazioni blockchain. Questo rallenta l’adozione e riduce l’interoperabilità tra le diverse piattaforma.

Blockchain cambierà per sempre l’industry in cui lavorate?

Si, se intendiamo il cambiamento come “rendere le organizzazioni più efficienti e trasparenti”. La tecnologia è ancora in una fase iniziale ed è necessario ancora del tempo, prima che diventi abbastanza matura per realizzare le promesse fatte nel momento della sua creazione, tra cui rendere efficienti le transazioni finanziarie e garantire lo scambio di asset. Ci sono poi moltissime applicazioni al di fuori del settore finanziario. Blockchain è stata utilizzata per tracciare le spedizioni e automatizzare le accettazioni doganali[3], come nel caso dell’azienda Maersk, mentre Walmart ha utilizzato blockchain per ridurre il tempo utilizzato per ricostruire la cronologia delle spedizioni di mango, da oltre sei giorni a due minuti[4].

Nel mercato finanziario, il CEO di Worldpay afferma: “Pensiamo che la tecnologia di base sia abbastanza forte da permettere a Worldpay di effettuare le transazioni in maniera diversa, in futuro. Non sarà oggi, ma ci stiamo lavorando ed è  qualcosa destinato a emergere”[5].

Per concludere, blockchain cambierà in molti mercati il mondo in cui le transazioni sono eseguite, ma per una sua adozione di massa dovranno passare ancora almeno cinque anni.

 

 


[1] Iniasti, M & Lakhani, K.R, The Truth About Blockchain, Harvard Business Review, January/February 2017  https://hbr.org/2017/01/the-truth-about-blockchain

[2] Iniasti, M & Lakhani, K.R, The Truth About Blockchain, Harvard Business Review, January/February 2017  https://hbr.org/2017/01/the-truth-about-blockchain

[4] Aitken, R, IBM Forges Blockchain Collaboration With Nestle & Walmart In Global Food Safety, Forbes,  August 22 2017,  https://www.forbes.com/sites/rogeraitken/2017/08/22/ibm-forges-blockchain-collaboration-with-nestle-walmart-for-global-food-safety/#aed969f3d361

[5] Gamm, S, Worldpay CEO on why Blockchain is an opportunity, The Street, January 17 2018,  https://www.thestreet.com/video/14451171/video-worldpay-ceo-on-why-blockchain-is-an-opportunity-.html?utm_source=Direct,