Il ruolo del CMO, nuovo responsabile dei dati

digital Marketing

I CMO (Chief Marketing Officer) delle aziende IT sanno bene che i messaggi e le informazioni devono abilitare e informare i responsabili di ambienti complessi e critici. Non si possono più fornire dati tecnici senza alcuna connessione emotiva. La sfida dei CMO quindi consiste nell’identificare le informazioni utili e significative che il nostro pubblico cerca (e di cui, si spera, ha bisogno), fornendole in maniera convincente. Dobbiamo anche usare correttamente i dati dei nostri clienti, sfruttare nuove infrastrutture per spostare liberamente i dati e avvalerci di architetture multi-cloud per ottenere agilità ed efficienza a livello di costi.

Che fare quindi con tutti questi dati? Per adottare un approccio marketing basato sui dati, bisogna esaminarli proattivamente e modellare il contenuto in base alle informazioni ricavate da essi. Le regole del gioco sono cambiate: non ci si può più permettere di ’reagire’, il mercato richiede un approccio sia proattivo che reattivo.

È possibile utilizzare i dati per guidare strategie di marketing, se sfruttati in modo intelligente.

Prendiamo ad esempio l’ottimizzazione dei motori di ricerca. Grazie ai dati trasmessi in tempo reale è possibile sapere quali parole e frasi hanno maggiore risonanza online. Si possono prendere decisioni, applicare al marketing parole e frasi di tendenza, e guidare in maniera efficiente le attività di generazione della domanda. È un mondo entusiasmante, nuovo; i dati in definitiva fanno girare il mondo.

Ma usare i dati non è semplice. Non solo è necessario sapere di quali dati si dispone, ma bisogna poterli spostare in modo sicuro e accertarsi di essere conformi a leggi e normative. I dati possono essere recuperati se vengono persi o manomessi? In che modo si sta ricavando valore dai propri dati?

Si tratta di domande fondamentali in previsione dell’impatto del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) che entrerà in vigore a maggio 2018. La GDPR richiede alle aziende di proteggere in maniera visibile le informazioni riservate e impone severe sanzioni alle imprese che subiscono violazioni dei dati.

Le intenzioni della normativa sono positive, ma rappresenteranno una sfida per molte aziende. Non solo le sanzioni sono severe, ma ingenti: multe fino al quattro percento del fatturato lordo o fino a 20 milioni di euro, il maggiore dei due. Senza dubbio le imprese avranno presto 20 milioni di motivi per assicurarsi che i loro dati siano protetti.

Ma c’è di più. Un importante cambiamento che la GDPR sta attuando è che le aziende devono gestire in modo proattivo le terze parti che elaborano le informazioni. Ciò aggiunge un ulteriore livello di complessità. Per essere conformi alla GDPR bisogna sapere di quali dati si dispone – come e dove vengono utilizzati – e, infine, chi li utilizza?

Oggi, il ruolo del CMO va oltre la conoscenza dei contenuti, significa conoscere i dati. Il content marketing è guidato dai dati; dati che mostrano ciò che funziona e ciò che non va, in modo da poter modificare costantemente i contenuti.

Il futuro del marketing e della generazione della domanda è l’Intelligenza Artificiale. Renderà le aziende più efficienti a livello di marketing. Non si può scappare o nascondersi dai dati. Quello che si può fare è abbracciare questa trasformazione digitale, usare i dati, coinvolgere i clienti…e generare profitti.

Vincenzo Costantino, EMEA South Technical Services Director, Commvault

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