I 5 elementi da tenere sotto controllo

Save the date: Black Friday, Cyber Monday, Panic Saturday

A cura di Jerome Sicard, Regional Manager di MarkMonitor, un brand di Clarivate Analytics

Dicembre è finalmente arrivato ed è ufficialmente iniziato il countdown al Natale. Le città sono già vestite con le luminarie e si sente già la frenesia per lo shopping, anticipato dalle promozioni del Black Friday, ma che non è certo concluso. La ricerca del regalo perfetto proseguirà infatti per tutto il mese e tantissimi sono ogni anno i consumatori dell’ultimo minuto!

In questo periodo dell’anno i negozi si riempiono come non mai e andare alla ricerca degli ultimi regali può rappresentare una vera e propria impresa. Per questo motivo, e non solo, sono circa il 15% in più i consumatori che scelgono di acquistare online durante questo periodo dell’anno, secondo l’ultima ricerca di MarkMonitor. Lo studio ha evidenziato inoltre che dei 16,6 miliardi di Euro spesi negli store online nel 2015 in Italia, ben 3 miliardi sono stati destinati agli acquisti natalizi.

Il web sta infatti assumendo negli anni un ruolo sempre più importante nella decisione di acquisto e rappresenta ormai il canale più utilizzato per raccogliere spunti e suggerimenti sia in Italia che in Europa. Alla guida dello shopping online natalizio vi saranno soprattutto i millennials, l’81% dei quali ritiene internet una risorsa fondamentale per gli acquisti e viene usato principalmente per verificare prezzi e cercare promozioni e sconti. Inoltre, almeno un quarto dei consumatori finalizzerà il proprio acquisto direttamente su Internet. Il 17% di questi farà tutte le spese natalizie direttamente tramite smartphone o tablet.

Acquistare online presenta sicuramente tanti vantaggi, come il risparmio di tempo, denaro e praticità e la possibilità di confrontare migliaia di prodotti. Tuttavia è importante che i consumatori stiano allerta durante lo shopping digitale poiché i criminali informatici hanno più opportunità di sfruttare i consumatori ignari.

Moda e hi-tech sono i settori dove i cybercriminali operano in tutti i periodi dell’anno, ma sono anche quelli dove i consumatori sono più abituati ad acquistare e sanno di dover prestare maggiore attenzione. Esistono tuttavia dei prodotti insospettabili che solo di recente sono approdati online in modo massiccio, e i contraffattori non hanno certo perso tempo a imitare e impersonificare alla perfezione, sia sui siti che sui social media, i brand che vendono questi prodotti.

Stiamo parlando di cosmetici, trucchi, creme, profumi e bagnoschiuma, insomma tutti quei prodotti di bellezza che recentemente è possibile acquistare sul web e sono estremamente gettonati per i regali di Natale.

Mentre comprare una borsa o un cellulare contraffatto rappresenta sicuramente una perdita di denaro e una forte delusione, l’acquisto di prodotti di bellezza falsificati può, oltre al danno economico, avere conseguenze ben più gravi anche sulla salute. L’ultimo studio di MarkMonitor ha evidenziato un 27% di consumatori che sono stati ingannati e hanno acquistato prodotti di bellezza e per l’igiene personale contraffatti. Questi prodotti erano disponibili su diversi canali online: marketplace (39%), motori di ricerca (34%), app per dispositivi smartphone e tablet (22%), pubblicità sui social media (20%) e farmacie online (16%).

Nessun canale e nessun prodotto è quindi immune dalla contraffazione. I consumatori devono prestare attenzione a questi cinque elementi quando si acquista online.

Prezzo: i truffatori sono consapevoli che a volte può essere più convincente una riduzione minore sul prezzo del prodotto. Bisogna cercare il prezzo di vendita consigliato e, anche se la voce ha un piccolo sconto, come il 20%, vale la pena controllare altri elementi del sito web.

Il sito stesso: anche se alcuni siti a prima vista hanno un aspetto professionale, i falsari non sono sempre così attenti alle pagine “Informazioni” e “Domande frequenti”. Controllare queste sezioni e assicurarsi di controllare i dettagli della spedizione e constatare dove ha sede la compagnia: corrisponde con i dettagli della società? Esaminare le opzioni di consegna, i siti meno affidabili di solito non se ne preoccupano, e anche cercare l’indirizzo postale registrato, i siti autentici avranno un indirizzo in elenco.

Pagamenti sicuri: Ogni volta che vengono richiesti i dettagli di login, o si viene incoraggiati a inserire i dati della carta di credito, la pagina dovrebbe essere protetta da una connessione SSL. Nella barra degli indirizzi apparirà l’icona di un lucchetto quando la connessione SSL sarà attiva. Inoltre, in alcuni browser l’indirizzo può iniziare con https://, questo indica anche un sito sicuro. 

Reso e Informativa sulla Privacy: Queste informazioni su un sito affidabile dovrebbero essere chiare. Un venditore in buona fede dovrebbe fornire l’opzione di annullare l’ordine e le indicazioni su come effettuare il reso. I contraffattori inoltre non investono tempo nella realizzazione di una chiara e forte informativa sulla privacy, quindi se non è presente sul sito web è probabile che il sito non sia autorizzato.

Controllare l’indirizzo web: L’impersonificazione di un sito di un brand viene chiamata “cybersquatting” ed è una pratica in aumento. Quando si esegue una ricerca iniziale con il nome di un brand, è importante controllare il link e eventuali errori di ortografia sia sul sito che nell’indirizzo URL.  Come già detto, se il sito inizia con https:// la ‘s’ indica che il sito è sicuro. Inoltre alcuni dei grandi marchi hanno pagine dedicate sui loro siti web in modo i consumatori possano verificare se un rivenditore è autorizzato.

Marketplace online e Social: anche se il marketplace stesso è un marchio noto, bisogna sempre controllare le recensioni di un venditore e eventualmente anche le chat e i forum che ne parlano, prima di effettuare un ordine. Anche sui social occorre prestare un poco più di attenzione. Con il proliferare di questi canali, è diventato semplice per i contraffattori rubare immagini e loghi da siti originali per creare false pagine e adescare i consumatori. Inoltre i truffatori possono anche operare su pagine terze, con post e commenti ingannevoli.