Il 57% di chi usa tool di predictive marketing da almeno due anni ha ottenuto tassi di conversione più alti e il 53% ha visto migliori performance in tutto il customer journey

Grazie all’aumento esponenziale dei dati e dei dispositivi, i marketer hanno oggi un’opportunità unica di connettersi con i consumatori. Tuttavia, allo stesso tempo, questa crescita rappresenta una sfida cruciale: come gestire tutti questi dati?

In un mondo online frammentato, la fedeltà al brand è labile e gli utenti si aspettano risposte immediate e messaggi rilevanti consegnati nel momento giusto. Spetta ai marketer usare l’enorme quantità di dati a loro disposizione per interagire nel modo migliore con le persone ed evitare che si rivolgano a un competitor.

I professionisti del marketing hanno ora la possibilità di raccogliere e analizzare un’enorme quantità di dati e – ancora più importante – di sfruttarli per prevedere il modo migliore per interagire con gli utenti. Secondo la recente indagine condotta da Forrester per conto di Sizmek, l’84% dei marketer desidera creare un programma di marketing in grado di imparare da ogni interazione con gli utenti e ottimizzare la propria strategia.

Avere un’immagine unica del cliente è essenziale per creare messaggi personalizzati e rilevanti. Tuttavia, il 63% dei marketer dichiara di avere difficoltà a personalizzare le pubblicità per i singoli utenti a causa di una mancanza di insight. Inoltre, a causa dell’elevato numero di fonti di dati, i marketer faticano a integrarli: due professionisti su tre hanno infatti dichiarato che le informazioni sulle campagne marketing e sui propri clienti provengono da troppe fonti per riuscire a dar loro un senso.

I marketer faticano a trasformare i dati e gli insight di cui sono in possesso in azione e la velocità alla quale devono agire è particolarmente impegnativa: il 65% dei professionisti senior intervistati ha ammesso che i team che si occupano di customer insight impiegano troppo tempo a fornire le informazioni e il 62% ha dichiarato di non essere in grado di usare tutti i dati a disposizione per prendere decisioni.

“Grazie all’intelligenza artificiale è possibile organizzare i dati e analizzarli per ottenere insight significativi in pochi millisecondi. Le capacità predittive stanno trasformando il marketing consentendo di consegnare pubblicità personalizzate e rilevanti e di prevedere i risultati con elevata precisione sulla base dei comportamenti precedenti”, ha commentato Enrico Quaroni, Managing Director Italy di Sizmek

Le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale consentono già ai marketer di sviluppare modelli predittivi. Tuttavia, affinché questi modelli siano efficaci, è importante che siano supportati dal riconoscimento degli utenti, insight in real-time e dati di prima parte. Solo in questo modo è possibile ottimizzare le campagne marketing sulla base dei risultati previsti, invece che sui modelli di comportamento o su obsolete segmentazioni.

“In passato i marketer lo ritenevano quasi impossibile, ma oggi una pubblicità può essere consegnata attraverso il canale più adatto per ottenere i migliori risultati, evitando gli utenti che hanno basse probabilità di reagire nel modo desiderato. Inoltre, grazie alla tecnologia predittiva, questo può essere fatto in tempo reale e su vasta scala”, ha aggiunto Enrico Quaroni.

Il predictive marketing basato sull’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui i brand si approcciano a campagne, analisi e misurazione dei risultati. I primi utilizzatori stanno già vedendo i benefici dell’utilizzo delle funzionalità predittive nel marketing: il 69% dei marketer che hanno sfruttato le capacità predittive per almeno due anni hanno dichiarato di essere in grado di consegnare agli utenti messaggi più rilevanti e personalizzati. Il 57% ha inoltre affermato di aver ottenuto tassi di conversione più alti, oltre a un maggior ROI delle attività di marketing. Infine, il 53% ha visto migliori performance nell’intero customer journey, dalla brand awareness alle conversioni.