In vista della prossima entrata in vigore del GDPR, l’obiettivo del Cyber Security Month di quest’anno è aumentare la consapevolezza sulla protezione dei dati

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In tutta Europa, ottobre è definito come il Cyber Security Month con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla protezione dei dati, incoraggiando le aziende di tutti i settori a valutare la propria strategia di sicurezza. 

Oggi, nell’ambiente lavorativo, la sempre maggiore diffusione del mobile working e l’implementazione di nuove tecnologie, come ad esempio l’IoT, stanno aprendo le aziende verso sempre più touchpoint e maggiori volumi di dati, creando una superficie di attacco sempre più ampia. Nonostante le innovazioni tecnologiche disponibili, le persone continuano a essere l’anello più debole nella catena della sicurezza, in particolare quando lavorano fuori dall’ufficio. Se in passato un’insufficiente protezione dei dati poteva causare costosi danni reputazionali, il GDPR porterà, invece, un livello maggiore di sanzioni, multe e azioni legali. È quindi arrivato il momento per le aziende di valutare la protezione dei dati e le strategie di sicurezza da implementare.

L’evoluzione verso soluzioni zero client aiuterà le aziende ad eliminare le minacce di malware presenti sui notebook così come il furto dei dati nel caso in cui i dispositivi vengano persi o rubati. Queste soluzioni giocano un ruolo fondamentale per evitare le minacce, restringendo i diritti di accesso e aumentando sia la protezione sia l’idoneità sin dalle prime fasi di un potenziale attacco”, ha dichiarato Massimo Arioli, Head B2B Sales & Marketing, Toshiba Personal & Client Solutions Company, Italy.

Tuttavia, in primo luogo, è importante che questi dispositivi, utilizzati dai dipendenti, garantiscano una prima difesa efficace, in particolare quando si parla del crescente rischio associato al lavoro mobile o da remoto. Secondo Gartner, si stima che la spesa mondiale in soluzioni e servizi di cyber sicurezza supererà 1 trilione di dollari nei prossimi cinque anni, dimostrando che le aziende cercheranno un approccio completo per garantire la protezione delle proprie infrastrutture IT ad ogni livello.

I dispositivi business che integrano funzionalità di sicurezza come i sensori biometrici fingerprint e le videocamere IR, possono rappresentare una prima efficace barriera contro gli attacchi ma è importante guardare anche al cuore del dispositivo, il BIOS, e valutare quanto sia sicuro. Spesso vengono trascurate, ma per la sicurezza è importante che l’utente consideri le informazioni di accesso, come il System ID e le impostazioni di rete autorizzate, così come lo sviluppo in-house del BIOS da parte del provider”, ha concluso Arioli.