Sul web oltre 200 tra siti e forum spiegano strategie per pagare meno tasse, spesso illegali, quasi sempre poco convincenti

Evasione fiscale

Come indica la Nota di Aggiornamento al DEF, l’evasione costa agli italiani 87 miliardi di euro l’anno. Non tutti sanno però che il web è ormai diventato un “luogo” nel quale l’evasione, l’elusione e più in generale i vari “trucchi” sono a disposizione di tutti.

Addirittura vengono organizzati veri e propri “corsi” che sostengono di illustrare metodi “legali” per sottrarsi al fisco italiano. Metodi che in realtà molto spesso proprio corretti non sono e che mettono a rischio chi dovesse pensare di utilizzarli.

money.it ha monitorato negli ultimi 30 giorni circa 200 siti internet che direttamente o indirettamente propongono strategie di “fuga” di vario genere e in gran parte di questi le proposte possono esporre le imprese ed i professionisti a seri problemi col fisco una volta scoperti. Il 70% dei siti analizzati propone o racconta sistemi di elusione o vera e propria evasione (ad esempio attraverso la messa in deduzione di spese non collegate alle attività di impresa), il restante 30% suggerisce il trasferimento in varie modalità delle sedi legali all’estero (senza che vi sia un effettivo trasferimento dell’attività prevalente).

Ci sono anche casi ai limiti del ridicolo, come chi indica (poco) astuti modi per “scaricare” le spese della Escort, delle vacanze o della festa di compleanno dei figli. Si finisce anche per indicare nei dettagli procedure dichiaratamente illegali, magari con la scusa di riportare “racconti” di imprenditori disinibiti. Spesso corredando il tutto con qualche nota legale per ridurre le proprie responsabilità.

Anche quando non sono proposte propriamente illegali, sono comunque degli escamotage da tempo noti alle autorità italiane e che non mettono affatto al riparo dal fisco. – ha dichiarato Dimitri Stagnitto, direttore di money.it – Il sito più noto è quello dedicato alla cosiddetta “Escapologia fiscale”, alla quale la nostra testata ha dedicato una serie di articoli che ne demoliscono i cosiddetti “segreti”. Ma ce ne sono anche molti altri, quasi tutti finalizzati a vendere manuali e corsi.”

Il problema non consiste solo nell’esistenza di veri e propri manuali ai limiti della legge, ma anche nell’opera di disinformazione che questi siti e questi sedicenti esperti svolgono, indicando comportamenti rischiosi come perfettamente legali. Una disinformazione che potrebbe essere a sua volta pericolosa per molti imprenditori, soprattutto quelli più piccoli, i commercianti o gli artigiani, che potrebbero decidere in buona fede di mettere in pratica certe strategie ritrovandosi poi nei guai” conclude Stagnitto.

Su money.it sono stati pubblicati una serie di “contromanuali”, che demoliscono punto per punto molti di questi suggerimenti pericolosi, permettendo all’imprenditore o al professionista di rendersi conto di come stanno davvero le cose.