Un dispositivi nato per comunicare

Dopo mesi di attesa spasmodica il Nokia 3310 è finalmente disponibile in Italia. Il telefono rappresenta una stranezza al giorno d’oggi, un feature phone sembra infatti per molti un’idea assurda nel 2017. Non dispone di un vero e proprio browser, la fotocamera posteriore da 2MP può essere al massimo vista come un inutile fronzolo, non c’è modo di accedere ai social media – che si tratti di Facebook, Snapchat o Twitter – non esiste 4G, 3G o Wi-Fi, non supporta WhatsApp…

Per cui è vero: nel 2017 la stragrande maggioranza delle persone non può utilizzare il Nokia 3310 come telefono principale. Infatti, anche coloro che desiderano essere solo sporadicamente connessi non possono pensare a questo device come strumento di utilizzo quotidiano. Ma non è questo l’obiettivo del 3310.

Gli smartphone oggi assomigliano sempre più a dei personal computer, capaci di offrire le stesse funzionalità di tablet e PC con il vantaggio di essere talmente portatili da stare comodamente nella tasca dei jeans. C’è però un rovescio della medaglia. Tutti questi vantaggi in termini di potenza e ricchezza di feature comportano un uso intensivo della batteria, che richiede frequenti ricariche al fine di garantire un funzionamento continuo del device.

‘Connecting People’, recitava il motto di Nokia. Queste due parole rappresentavano magnificamente, alla fine degli anni ’90, l’alba di una nuova era di comunicazione che offriva alle persone un modo per restare in contatto con i propri cari ovunque si trovassero.

Tuttavia la reale essenza della comunicazione si sta perdendo. Oggi gli smartphone vengono utilizzati praticamente per tutto tranne che per telefonare. È fuori dubbio che videochiamate, messaggeria istantanea e social network hanno sensibilmente avvicinato le persone, ma la loro efficacia è compromessa da un fattore importante che affligge tutti gli smartphone sul mercato: la durata della batteria.

Senz’altro il Nokia 3310, o un feature phone in generale, non può sostituire lo smartphone. Ma è in grado di svolgere la funzione per cui è stato pensato: garantire telefonate di qualità in modo estremamente affidabile e per molto tempo.

Che senso ha poter comunicare con i propri cari in quattro modi differenti, se poi lo smartphone ha magari la batteria al minimo nel momento in cui ne abbiamo maggior bisogno? Sono queste le situazioni nelle quali un telefono come il Nokia 3310 diventa imprescindibile.

Certo, qualcuno potrebbe ribattere facendo riferimento ai power bank, ma anche in questo caso ricaricarli ogni giorno al pari del telefono diventa un impegno. Per non parlare di quando ci si dimentica di farlo. Possedere un device di scorta come il Nokia 3310, che assicura settimane di durata della batteria, può rappresentare una manna dal cielo in molte situazioni.

È una buona idea averlo sempre a portata di mano in auto, in caso di emergenze. Oppure può rivelarsi estremamente utile in tutte quelle situazioni in cui il proprio device principale è “morto” e non si ha la possibilità di ricaricarlo, trovandosi magari di notte, lontani da casa e con la metropolitana chiusa.

Non consiglio di acquistare il Nokia 3310 solo per un’eco nostalgica o perché “fa cool” averne uno – anche se il suo design è davvero accattivante – bensì per la tranquillità che può garantire in particolari momenti delle nostre giornate.

A cura di Alberto Colombo, General Manager, HMD Global Italia