Le potenzialità ci sono e investire nel settore risulta profittevole

Il mercato dei Media italiano si conferma in flessione nel 2019

Per anni il video è stato un autentico rompicapo per gli operatori di telecomunicazioni: ha sempre fatto impennare i costi a livelli più alti dei profitti, lasciando i consumatori insoddisfatti. Oggi, grazie a tecnologie innovative e ai cambiamenti nelle abitudini di fruizione dei consumatori, le prospettive per il futuro sono notevolmente più rosee.

Benchè non rappresentino una novità, sarà l’elevata quantità e qualità dei video online a influenzare l’attività del business video dei principali operatori di telecomunicazioni nei prossimi anni.

Il boom dei video è ormai un trend globale. Negli Stati Uniti, il reddito da video on-demand (VOD) è pari a 1,5 volte il box office cinematografico mondiale, mentre il reddito medio per utente (ARPU) è di 118 dollari per VOD, contro solo 50 dollari per il servizio a banda larga. L’Asia ha assisitito a un aumento del 71% degli abbonati IPTV dal 2015 al 2016, mentre quelli in Cina sono cresciuti di 40 milioni lo scorso anno. Anche in Europa si è registrata una crescita: in Spagna la penetrazione del pacchetto abbonamento quad-play si attesta al 50%.

Alcuni operatori ritengono che sia ancora troppo presto per investire nell’ampliamento delle reti a banda larga: la loro preoccupazione è legata all’assenza di domanda e all’insufficienza di canali o contenuti.

Questo potrebbe tuttavia rivelarsi un errore. Il numero di canali live trasmessi in 4K è in crescita: i 50 canali globali del 2015 sono divenuti 95 lo scorso anno, mentre entro l’anno prossimo ne sono previsti 170.

Diversi provider stanno inoltre focalizzandosi sulla creazione di contenuti 4K: nel 2015 il loro numero ammontava a 190, poi cresciuto a 430 nel 2016, mentre le stime parlano di 810 l’anno prossimo. Questa crescita si riferisce a determinati paesi e regioni: nel Regno Unito, la Premier League ha trasmesso solo 15 partite in 4K lo scorso anno, ma entro la fine di quest’anno i match trasmessi a questa risoluzione saranno 124. La Cina, nel frattempo, ha già prodotto più di 1500 ore di contenuto 4K.

Il numero di dispositivi che permettono di guardare questo genere di contenuti è aumentato in maniera considerevole e la diffusione di televisori 4K è raddoppiata da 40 milioni di apparecchi installati nel 2015 a 80 milioni l’anno scorso. Il prezzo medio di un televisore si aggira intorno ai 400 dollari (2016), e appare evidente come l’abbassamento dei prezzi medi di questi prodotti stia incidendo sulla loro diffusione. Per quanto riguarda i set-top box (STB) che forniscono accesso a IPTV, ne sono stati spediti 15 milioni nel 2015, e 44 milioni lo scorso anno.

Oltre a disporre di più canali e più dispositivi, gli utenti sono sempre più disposti a pagare per una migliore esperienza video. In Cina, sia il numero di abbonati che i guadagni da utenti video paganti sono cresciuti di otto volte tra il 2014 e il 2016. Negli Stati Uniti, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia, più dell’80% degli utenti sono disposti a pagare dal 10 % al 30% in più per contenuti HD.

Quindi, data la crescita di contenuti video, canali e dispositivi, come possono gli operatori di telecomunicazioni trarre effettivi guadagni dal traffico video? Esistono tre modalità:

La prima consiste nel trarre profitto dalla banda larga. Le compagnie di telecomunicazione potrebbero non essere ancora in grado di monetizzare i contenuti video, ma potrebbero puntare sulla larghezza di banda. I film in HD e altri contenuti video in alta definizione consumano molta larghezza di banda, il che significa maggiori ricavi per gli operatori.

Ad esempio, dal 2014 al 2016, China Telecom nella provincia di Hebei, vicino a Pechino, ha investito cifre importanti nella sua rete, sviluppando la fibra per reti domestiche (FTTH). I suoi utenti IPTV sono aumentati a 2,7 milioni nel 2016 e gli abbonati di FTTH sono cresciuti del 34% da 3,5 milioni nel 2014 a 5,3 milioni nel 2016.

Quando l’operatore ha deciso di unire servizi mobili, banda larga e video, il suo tasso di traffico diminuì di 12 volte, scendendo dal 2,5% al solo 0,2%, registrando il valore più basso in Cina.

Gli operatori possono anche monetizzare l’esperienza degli utenti, offrendo banda larga ad alta velocità, con l’obiettivo di ampliare costantemente la propria base di utenti sviluppando i propri contenuti premium HD e altri servizi differenziati.

Ad esempio, quando un operatore in Germania ha registrato un calo di interesse per il suo servizio video da parte degli utenti, ha progettato una serie di funzionalità innovative pensate per ottimizzare l’esperienza del consumatore, come ad esempio la funzionalità “zero-waiting” (nessuna attesa), volta ad eliminare i tempi di caricamento dei video, o un servizio che consente agli utenti di mettere in pausa un evento live, ad esempio una partita di calcio, per poter poi tornare indietro e visionare rapidamente i passaggi persi. E’ stata inoltre implementata una funzione di ricerca intelligente per aiutare gli abbonati ad accedere a tutti i film, i giochi, le trasmissioni VOD e la Live TV, e una funzione di registrazione settimanale che offre la possibilità di accedere alla passata programmazione, fino ai 7 giorni precedenti.

I risultati son stati stupefacenti. Dal lancio del nuovo servizio nel maggio 2016 fino alla fine dell’anno, il carrier tedesco ha registrato 500.000 nuovi utenti, due volte più di quanto previsto. Il servizio registra circa 5.000 nuovi utenti al giorno, e l’83% degli abbonati affermano di voler passare al nuovo servizio TV.

Infine, gli operatori potrebbero monetizzare l’intero ecosistema digitale inizialmente originato dall’intrattenimento video domestico. Gli annunci, il gioco, lo shopping, l’istruzione, l’e-health, la sicurezza domestica e altri servizi consentiranno di creare una grande base di utenti di servizi premium a pagamento.

Ad esempio, una grande azienda di telecomunicazioni in Corea del Sud attualmente gestisce una piattaforma che aggrega contenuti relativi a cucina, e-health, e altri servizi e informazioni a pagamento.

Nonostante la forte concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni nella Corea del Sud, monetizzare l’ecosistema digitale ha aiutato l’azienda ad aumentare il suo ARPU di 1,5 volte, da 21 a 31 dollari. La sua quota di mercato è aumentata di tre punti percentuali, dal 19% al 22%. I dati utilizzati dall’utente medio sono cresciuti di 2,5 volte, mentre il tasso di traffico dell’operatore è sceso dell’89%, passando dal 3,6% all’1,9%.

Il video è oggi un servizio di base per gli operatori di telecomunicazioni, una piattaforma per una serie di offerte premium relative a salute, istruzione, intrattenimento domestico, sicurezza pubblica e altro ancora. Le aziende più all’avanguardia agiranno per realizzare gli investimenti necessari nelle infrastrutture, monetizzando così i video attraverso la banda larga, l’esperienza degli utenti e gli ecosistemi digitali.

Ryan Ding è president of Product s & Solutions presso Huawei Technologies Co., Ltd.