Le opportunità di crescita per i provider tradizionali riguardano le case connesse e i video digitali puntando sulla customer experience

Telco: tutti i vantaggi delle architetture 5G

Dynamic Digital Consumers Survey, uno studio di Accenture, ha rilevato che se un gigante digitale globale – come Google o Amazon – lanciasse servizi paragonabili a quelli degli operatori di telefonia mobile di riferimento, il 44% degli interpellati non esiterebbe ad aderire alla nuova offerta, aggredendo così le quote di mercato delle tradizionali aziende di telecomunicazioni (Telco). Un dato che in Italia diventa ancora più importante dal momento che ben il 57% degli intervistati sul territorio nazionale si è espresso a favore dell’ingresso dei nuovi player digitali nei servizi di telecomunicazioni, sorpassando i colleghi europei di Francia (40%), Germania (32%), UK (35%) e Spagna (45%).

L’introduzione della eSim, che facilita il passaggio da un operatore all’altro, rappresenta un’ulteriore sfida per le società di telecomunicazioni: l’indagine, infatti, ha rilevato che il 68% dei consumatori online sarebbe interessato a utilizzare un dispositivo con una eSim. Anche in questo caso i consumatori italiani si posizionano sopra la media globale con una rischiesta di eSim che tocca il 78% degli intervistati, avvicinati solo dai colleghi spagnoli (71%), a cui seguono quelli francesi (57%), inglesi (52%) e tedeschi (49%). Il 50% dei consumatori globali (lo stesso dato vale per quelli italiani) sarebbe spinto proprio dalla facilità e rapidità con cui diventerebbe possibile cambiare provider e ottenere così tariffe più convenienti per chiamate e traffico dati, contribuendo al livellamento generale dei costi per la connettività. Lo scenario potrebbe complicarsi ulteriormente a causa della capacità dei player digitali di introdurre la eSim nel dispositivo già in fase di produzione, proponendosi così direttamente al consumatore e bypassando la necessità di appoggiarsi a un fornitore di connettività.

L’opportunità per le Telco: l’ecosistema digitale in casa

I provider tradizionali restano in vantaggio rispetto ai nuovi player digitali in termini di accesso al patrimonio di dati dei consumatori. Le applicazioni di rete, in particolare il controllo sulla piattaforma di trasmissione end-to-end, e le funzioni di back office sui dispositivi, consentono alle Telco di avere accesso a una filiera strategica di dati da utilizzare per fidelizzare il cliente. Attraverso l’analisi e l’implementazione di questi dati le Telco hanno l’opportunità di modellare la propria offerta e ottimizzare la customer experience.

L’area dei video digitali è una di quelle più promettenti dal punto di vista dello sviluppo del business, sostenuta da un lato dal costante aumento della domanda, dall’altro dalla maggiore apertura verso la pubblicità digitale. Lo dimostra la stessa ricerca di Accenture: fra gli intervistati il 37% si è detto favorevole a rivolgersi ai provider tradizionali per usufruire dei canali di PayTV, il 34% per i servizi di Video on Demand. In questo caso la predisposizione del consumatore italiano si scosta rispetto alle altre medie europee, confermando una maggiore disaffezione nei confronti delle telco: soltanto il 32% degli intervistati, infatti, è disposto ad acquistare servizi televisivi dai provider tradizionali (Spagna 54%, Germania 43%) e solo il 27% li prediligerebbe in termini di servizio video (Spagna 48%, Germania 37%). Un settore del mercato in cui le telco italiane dovranno dunque agire con particolare fretta.

Nuove opportunità di crescita per le Telco arrivano anche dalle applicazioni IoT (Internet of Things). La Connected – Home (Casa Connessa), nonostante si trovi ancora nella sua fase iniziale di implementazione, si basa su comunicazione Machine to Machine, consentendo ai consumatori di risparmiare tempo e costi, sta progressivamente diventando una realtà. Attraverso l’interconnessione dei dispositivi, i consumatori sono adesso in grado di risolvere molti dei problemi di interoperabilità, usabilità e sicurezza.

La ricerca ha reso noto che il 54% dei consumatori globali (49% di quelli italiani) che utilizza questo genere di tecnologia riscontra alcune difficoltà e lamenta una certa preoccupazione in termini di personalizzazione dei servizi, privacy nella trasmissione dei dati e assenza di assistenza al cliente. In particolare, il 14% del campione lamenta malfuzionamenti legati alla complicazione nell’uso (12% in Italia), il 13% alla mancanza di collegamento Internet – particolarmente significativo il dato italiano che segnala ancora problemi di accesso alla connettività per il 29% degli intervistati (sono solo l’8% in UK e il 4% in Germania) – e il 12% al mancato funzionamento (8% in Italia – 20% in Germania).

La casa sta diventando un ecosistema connesso e personalizzato di servizi e le Telco devono cogliere l’opportunità per proporsi come punto di riferimento per la loro erogazione e gestione:

  • Il 71% dei consumatori globali che possiede o prevede di acquistare servizi di connected home sceglierebbe un provider tradizionale (un dato in linea con quello che arriva dall’Italia: 70%)
  • Le Telco si classificano al secondo posto fra i provider preferiti per la formazione e l’apprendimento, per il monitoraggio della casa, per la sicurezza online e per la conservazione dei dati per dispositivi intelligenti;
  • Il 49% dei consumatori globali sceglierebbe una Telco per i servizi sanitari connessi (dato in linea con quello italiano: 48% a fronte di una maggiore propensione, in questo caso, degli utenti britannici, 39%).

Michele Marrone, Senior Managing Director, Accenture, ha commentato: “È evidente che ci sono spazi di crescita nei servizi digitali per le Telco che sono pronte a cogliere nuove opportunità di business e offrire servizi ed esperienze di valore ai propri clienti, e la casa-connessa è uno degli esempi più attuali. Se infatti è vero che il mercato italiano vive una fase di grande cambiamento, per competere diventa fondamentale la capacità degli operatori di agire come player digitali all’interno dell’ecosistema allargato, sia nel mercato consumer sia in quello business, con uno sguardo alla capacità che hanno avuto i player digitali di rivoluzionare la user experience mettendola al centro del processo di fidelizzazione del cliente”.