Inaz, con Inaz Pro e Timeswapp, lancia un nuovo strumento per gestire i benefit detassati: prestazioni sanitarie e assistenziali, istruzione, babysitting, previdenza integrativa e card o buoni spesa per tanti prodotti, servizi e attività

Welfare

La Legge di Bilancio 2017 lo ha potenziato e ha esteso la possibilità di fruire dei premi di produttività, anche per importi ridotti, tanto che il welfare aziendale è già stato inserito in quattro Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Il nuovo welfare aziendale schiude quindi le proprie opportunità a un numero crescente di imprese e ai loro dipendenti.  «E così ora moltissime realtà, anche piccole, si stanno accorgendo di questa opportunità, e rappresentano un mercato strategico per chi offre strumenti e servizi per organizzare il lavoro e gestire le HR»: così Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz, una delle più importanti realtà italiane nel settore della gestione delle risorse umane, sintetizza i vantaggi che le novità stanno portando nel mondo del lavoro.

Le realtà attrezzate per cogliere questi vantaggi, però non sono ancora moltissime. «Perché il welfare aziendale si traduca in un beneficio per aziende e dipendenti, gli strumenti con cui lo si gestisce sono importanti –continua Gilli–. Per questo Inaz ha deciso di puntare su una soluzione che rispondesse alle esigenze del mercato in modo innovativo: completa e potente, ma anche semplice da usare, che si integra perfettamente con le procedure e i software già presenti in azienda, per far sì che il welfare entri di diritto, e con fluidità, nei vari processi organizzativi e gestionali». Una novità che è stata sviluppata in collaborazione con Inaz Pro, che fornisce ai clienti la consulenza organizzativa, e Timeswapp, startup che sviluppa tecnologie e servizi a supporto di welfare, smart working e CSR

Come funziona la soluzione proposta da Inaz? «La costruzione di un piano di welfare aziendale deve partire dall’analisi del profilo demografico del personale e del sistema retributivo –spiega sempre Gilli–. Dopodiché si analizzano i bisogni dei dipendenti e si delineano gli scenari di intervento. Inaz aiuta le imprese a capire in quale situazione si trovano, quali vantaggi possono cogliere e come: è al fianco delle organizzazioni nel selezionare e accreditare i fornitori di prodotti e servizi, e nello stendere il regolamento operativo. Poi si stipulano i contratti e le convenzioni e si organizza la gestione amministrativa».

La fase operativa è imperniata sulla piattaforma tecnologica HE Welfare per seguire tutti i processi. Dal lato del dipendente c’è un portale web attraverso il quale ogni lavoratore sceglie i benefit e ha sotto controllo la propria situazione in tempo reale. Dal lato dell’ufficio del personale, invece, si hanno tutti gli strumenti di gestione amministrativa, reportistica e monitoraggio.

Quali sono i “flexible benefit” in cui si può convertire il premio di produttività? «Ci sono i servizi sanitari e di assistenza, quelli dedicati all’istruzione dei figli, i servizi per il work-life balance come baby sitter, colf e dog sitter. Ma anche agevolazioni e vantaggi nell’ambito di finanza e assicurazioni, mobilità, cultura e sport. Il paniere si amplia perché sempre più fornitori sono interessati a stipulare contratti e convenzioni con le aziende -spiega sempre Linda Gilli-. Le aziende, da parte loro, sono sempre più interessate al welfare aziendale perché comporta un risparmio per via della detassazione su beni e servizi specifici, un aumento del potere d’acquisto, un miglioramento della conciliazione famiglia-lavoro e favorisce la motivazione dei dipendenti e le relazioni dell’azienda con gli stakeholder.