Le imprese e la PA italiana possono fare di più grazie anche ad una normativa che agevola la digital transformation.

La dematerializzazione risulta certamente un passaggio obbligato per le imprese che vogliono guardare al futuro con successo. Ne abbiamo parlato con Alfieri Voltan, Presidente di SIAV Spa, software house italiana con un fatturato in crescita del 4% nel 2016, prospettive positive per i prossimi 3 anni e oltre 3.000 installazioni nel mercato pubblico e privato.

Perché le imprese di oggi devono puntare sulla digitalizzazione?

La digitalizzazione consente grandi risparmi di denaro, un immediato accesso alle informazioni e una maggiore facilità di trasmissione a tutti gli attori della filiera produttiva e agli stakeholder. Non solo: migliora la condivisione delle informazioni all’interno dell’azienda, con strumenti che consentono di automatizzare i processi di lavoro e monitorare tutto lo svolgimento dello stesso, permettendo così di verificare chi ha fatto cosa e quanto manca al termine di un’operazione. Tutto ciò offre alle aziende la possibilità di valutare al meglio i costi e i tempi del progetto, rilevare i punti di interruzione o possibili rallentamenti, così come eventuali colli di bottiglia.

A che punto sono le imprese italiane?

Esiste una grande varietà: alcune presentano un basso livello di automazione, mentre altre sono all’avanguardia con sistemi di ultima generazione.

Come mai?

Molto dipende dall’iniziativa di ogni singola realtà, con le medie e grandi imprese maggiormente innovative anche grazie a buone disponibilità economiche. Fortunatamente l’arrivo di tecnologie come il Cloud ad esempio, che consentono di offrire la massima scalabilità a prezzi pay-per-use, sta democratizzando l’innovazione, dando così la possibilità anche alle imprese più piccole di abbracciare la trasformazione digitale.

Quale è il ruolo giocato dal Governo?

Lo Stato è ormai diventato un player determinante per facilitare il processo di digitalizzazione delle imprese italiane e della Pubblica Amministrazione. Numerose sono le iniziative intraprese, come l’Agenda Digitale, nuove normative e il recente piano Calenda che prevede lo stanziamento di 13 miliardi di euro per lo sviluppo del piano Industry 4.0. Una cifra quella investita in Italia che supera di gran lunga gli investimenti delle altre nazioni europee.

Dopo la fatturazione verso la PA, dallo scorso 9 gennaio è operativa la fatturazione elettronica tra privati. Che effetti ha questa normativa?

A seguito degli ottimi risultati derivanti dall’obbligo di fatturazione verso la Pubblica Amministrazione, anche la fatturazione elettronica tra aziende private è diventata realtà. Numerosi sono i vantaggi per chi la utilizza: automatizzazione dei cicli attivo e passivo ed eliminazione di tempi ridondanti nel processo di emissione e data entry. Anche in termine dei consumi, verrà eliminata molta carta con positive ripercussioni economiche.

Alfieri_VoltanAvete creato un osservatorio normativo, che offre supporto anche alle aziende. Quali sono le problematiche più ricorrenti?

Le problematiche riscontrate sono relative proprio alle normative più recenti. Inoltre esistono leggi maggiormente datate, come ad esempio quella sulla conservazione digitale sostituiva, non ancora applicate da tutte le imprese nonostante i grandi vantaggi e facilitazioni possibili che ne derivano.

A proposito di Pubblica Amministrazione, quale è il grado di digitalizzazione della PA?

La Pubblica Amministrazione vive una situazione simile allo stato dell’arte delle aziende italiane. Alcune sono molto indietro, altre vere o proprie punte di diamante.

Come aiutate imprese e Pubblica Amministrazione nel processo di digitalizzazione?

Abbiamo un vasto pacchetto di soluzioni software che mirano proprio ad abilitare la digital transformation e aumentare l’efficienza di imprese e PA. La nostra offerta comprende soluzioni di gestione dei documenti e dei processi aziendali con workflow che automatizzano i flussi di lavoro e consentono di monitorare la loro efficienza (come ad esempio la piattaforma Archiflow), ma anche soluzioni per la fatturazione B2B o di conservazione digitale dei documenti. Non mancano inoltre un sistema evoluto per la gestione della PEC e una serie di soluzioni disponibili in Cloud.

Quale è il vostro elemento distintivo?

L’elemento su cui puntiamo maggiormente attenzione è sicuramente la coltivazione delle competenze interne, con 200 collaboratori e 100 tecnici qualificati che ci permettono di realizzare soluzioni all’avanguardia e supportare al meglio le esigenze dei Clienti.

Che novità avete per il 2017?

Oltre al costante aggiornamento delle nostre soluzioni, nel 2017 rilasceremo una nuova piattaforma di Enterprise Content Management che si differenzierà da qualunque altra piattaforma di gestione documentale esistente sul mercato per ergonomia e tecnologia. Sarà inoltre lanciata una versione maggiormente sofisticata per la fatturazione B2B e introdurremo sul mercato una “scrivania elettronica” che migliorerà il modo di lavorare dei diversi collaboratori presenti in azienda o nella Pubblica Amministrazione.