Le aziende italiane mostrano ottimismo e voglia di ripartire
e investono ricercando professionisti specializzati nel settore digitale. Soffrono invece Oil & Gas, Food & Bevarage e figure di staff.

Da lavoro in remoto a smart working: le lezioni del 2020

Cosa porterà il mercato del lavoro nel 2017? Quali saranno le figure più ricercate dalle aziende italiane? Quali settori traineranno l’economia nei prossimi 12 mesi e quali, invece, attraverseranno maggiori difficoltà? A queste e a molte altre domande hanno dato risposta gli esperti Hays, uno dei leader globali nel recruitment specializzato, che ha cercato di tratteggiare come si evolverà il mercato del lavoro in Italia nel 2017. Le figure digital saranno le più richieste (Head of Digital, Digital Media Manager e professionisti specializzati nell’e-commerce). Bene anche i commerciali e i tecnici con skill verticali. Contrazione per Oil & Gas, Food & Beverage e figure di staff.

La situazione del mercato del lavoro è caratterizzata da un certo ottimismo, nonostante l’insorgere di numerose incognite, prima fra tutte l’instabilità politica italiana – commenta Alessandro Bossi, Hays Director. – L’economia del nostro Paese continua ad essere frammentata e cambia in maniera significativa tra Nord, Centro e Sud: è difficile definire quali settori saranno vincenti e dove. È comunque bene sottolineare come le aziende italiane stiano alzando la testa, dimostrandosi desiderose di investire e arricchire il proprio organico, tanto che per il prossimo anno stimiamo un incremento delle assunzioni dell’8% circa”.

La rivoluzione digitale, secondo le stime Hays, ha dato nuovo slancio a molti settori, compreso quello della comunicazione, che sta attraversando un periodo di ripresa dopo la pesante crisi che lo ha colpito negli ultimi 5 anni. E proprio le figure trasversali dalla forte impronta digital saranno tra le più richieste dal mercato nel 2017. “Ci saranno ottime possibilità di impiego per Digital Media Manager, Social Media Specialist e per i professionisti che hanno familiarità con l’e-commerce, strumento fondamentale per chi vuole raggiungere nuovi mercati, incrementando il proprio giro d’affari – continua Bossi. – Anche le figure commerciali (dai responsabili di canale a figure più legate al territorio) e i professionisti verticali sembrano poter sperare in un 2017 all’insegna delle novità lavorative. Buone prospettive di crescita poi per il Reengineering Manager, specializzato nella riprogettazione dei processi aziendali”.

Il comparto Oil & Gas invece, dopo l’andamento anticiclico degli scorsi anni, sta vivendo un momento di contrazione. Anche il mondo del Food, che con Expo ha attraversato un periodo particolarmente favorevole, sta sperimentando una lieve flessione. “Nulla da temere però – continua Bossi – perché secondo le nostre stime è prevista una crescita nel settore dei beni di largo consumo durante i prossimi mesi. Anche le Risorse Umane, specialmente nel Finance riprenderanno gradualmente quota, mentre sono penalizzate le figure di staff che, a causa di una continua centralizzazione negli headquarter aziendali, sono tra le risorse che le imprese ricercano meno”.

Saranno i profili digital e commerciali ad assicurarsi per il 2017 le retribuzioni maggiori. Per reclutare le migliori risorse sul mercato, le aziende italiane sono disposte a offrire ghiotti pacchetti retributivi che comprendono anche una parte variabile, così da motivare da un lato la risorsa nel raggiungere importanti risultati aziendali e, dall’altro, mantenere sotto controllo i costi aziendali. Più contenuti, invece, gli stipendi per i lavoratori del settore Finance (ad eccezione di Controller e Finanza pura) e delle Risorse Umane.

“Se volessimo tratteggiare l’identikit del professionista ideale per il 2017, troveremmo un lavoratore con alle spalle una forte expertise e un brillante percorso accademico, con indirizzo tecnico (economico o ingegneristico). È bene specificare, però, come l’ambito accademico si sia evoluto molto negli ultimi anni, creando corsi di laurea sempre più di nicchia. I reali sbocchi lavorativi, quindi, vanno soppesati a fronte della specializzazione scelta. Per i più giovani, un plus è quello di vantare esperienze presso aziende, magari all’estero. La lente del recruiter, poi si sofferma sulle risorse con approfondite conoscenze linguistiche e con familiarità dei mercati esteri. Leadership e forte orientamento al risultato continuano ad essere tratti imprescindibili per un professionista che vuole fare carriera”.