L’oro nero iracheno “parla” con decine di migliaia di terminali basati sui sistemi nati a Tortoreto, gli stessi utilizzati anche per il “cloud” di Tim che permette di virtualizzare le centrali PBX

Il maxi impianto petrolifero iracheno di Bassora, di proprietà della SOC – South Oil Company, al servizio di uno dei maggiori terminali petroliferi mondiali, “parla” italiano. La piacentina Selta, che sviluppa le piattaforme di telecomunicazioni pubbliche e private nel proprio polo industriale di Tortoreto (TE), ha compleato la fornitura di un sistema di comunicazione telefonica basato sulle più moderne tecnologie e in grado allo stesso tempo anche di valorizzare gli investimenti già in essere; tutto questo grazie ad un accordo con la più grande compagnia petrolifera del paese, una delle maggiori dell’intero Medio Oriente e tra le prime al mondo.

In base all’accordo, la fornitura è stata suddivisa in due lotti: il primo ha riguardato il rinnovo della rete di comunicazione in Iraq, con la realizzazione di quasi 12 mila linee di comunicazione interne attraverso un sistema basato su due siti ridondati che impiegano hardware (server, apparati di rete ed elettrici) e software forniti dall’azienda italiana, in particolare l’applicazione SAMubycom, residente su server “industry standard”. I due “siti server”, sui quali risiede gran parte delle funzionalità di gestione della comunicazione aziendale, sono a loro volta collegati ciascuno a diversi IP-PBX (centralini con Internet protocol), della serie Selta SAM4000 Enterprise. Questi “gateway” forniscono l’interfaccia necessaria per la connettività alle migliaia di terminali di tipo convenzionale che la compagnia petrolifera potrà così continuare ad impiegare accanto a quelli di nuovissima generazione forniti da Selta: per funzionalità più avanzate, che sfruttano la potenza del sistema SAMubycom, sono stati forniti anche più di mille terminali Selta Netfon. Selta ha inoltre fornito come front-end gli apparati SONHIA, in grado di far dialogare sistemi e tecnologie diverse, dalle reti in rame a quelle ottiche, favorendo un’economica migrazione delle diverse piattaforme così da ottimizzare il ritorno dell’investimento.

Un secondo lotto di dimensione analoga al primo è stato assegnato all’azienda italiana, la quale è stata selezionata anche per le elevate competenze in materia di forniture per industrie critiche e per le competenze specifiche in materia di sicurezza.

Selta ha completato anche la fornitura del secondo lotto, che comprende sette sistemi collegati a 9 mila terminali, tra modelli di tipo convenzionale e modelli IP avanzati e multi servizio, i Selta Netfon 1000 Bluelight dotati di funzionalità di videocomunicazione che permetteranno agli utenti di comunicare anche face-to-face.

Entrambi i lotti sono stati forniti garantendo la continuità del servizio nella migrazione tra vecchio e nuovo sistema.

“Siamo orgogliosi di aver potuto contribuire allo sforzo di ricostruzione di un paese come l’Iraq e di poter fornire un supporto ad una compagnia chiave per l’economia del paese”, ha commentato Carlo Tagliaferri, presidente di Selta. “Il coinvolgimento di Selta ha favorito anche l’aggregazione di una “filiera” di industrie italiane che hanno potuto fornire una vasta serie di tecnologie a corredo dell’impianto di telecomunicazioni, dalla gestione energetica alle dotazioni infrastrutturali per i data center”.

Il sistema SAMubycom adottato dalla irachena SOC in versione “on-site” e su server dedicati è attualmente impiegato in Italia nella sua versione “public cloud” nell’ambito dell’offerta “virtual PBX” di Tim e quindi basata sui server dell’operatore, senza necessità pertanto di investimento in apparecchiature da parte dell’azienda cliente.