I responsabili delle linee di business e IT devono collaborare affinché il modello del cloud enterprise possa avere successo

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Per sfruttare al meglio il cloud e restare al passo con l’era digitale, le aziende devono imparare a collaborare più efficacemente. Tuttavia la ricerca realizzata da Oracle, dal titolo IaaS: building a business that innovates, ha rilevato come molte aziende operino con modalità tali che contrastano una collaborazione efficace.

La ricerca ha esaminato il modo in cui le aziende dell’area EMEA stiano approcciando il cloud e le problematiche organizzative che impattano la capacità di apportare innovazione e cambiamenti al business in maniera significativa.

Emerge chiaramente che esiste la necessità di una miglior collaborazione:

  • A livello EMEA il 62% degli intervistati (60% in Italia) ha affermato che i responsabili di business e i team IT devono collaborare affinché il modello cloud possa avere successo.
  • Il 34% ha dichiarato che la gestione del cosiddetto shadow IT (ovvero l’acquisto di tecnologie da parte delle line-of-business all’insaputa del proprio dipartimento IT) è un ostacolo significativo all’adozione di un approccio integrato al cloud.
  • Il 41% ha sottolineato come la carenza di comprensione da parte delle divisioni di business nei confronti dell’esigenza di risorse cloud integrate sia una delle sfide che oggi toccano l’infrastruttura IT nell’ambito del deployment del cloud.

Benché sia essenziale che le aziende modifichino il proprio modo di lavorare se vogliono innovare con successo nel cloud, occorre tuttavia affrontare anche l’aspetto legato alla tecnologia. Oracle ha scoperto che le maggiori aree di inefficienza nell’attuale modello di piattaforma in uso presso le aziende riguardano l’integrazione dei servizi utilizzati (50%), il tempo necessario al deployment (49%) e una scarsa integrazione applicativa (47%) – tutti elementi che vanno a scapito di un’innovazione rapida ed efficace.

Oltre alla gestione dello shadow IT (34%), la discordanza tra infrastrutture (34%), gli aumentati rischi legati alla sicurezza (34%), i costi più alti (32%) e la necessità di assicurare il ROI (31%) si aggiungono agli impedimenti nei confronti dell’adozione di un approccio integrato al cloud che consentirebbe una migliore collaborazione.

Fabio Spoletini, Country Leader Oracle Italia, ha dichiarato: “Questi problemi possono essere parzialmente imputati a un’infrastruttura divenuta troppo rigida, confusa e complessa. Questo ha condotto a un’organizzazione scoordinata e farraginosa nella quale le opportunità e l’innovazione cadono nelle crepe che separano le linee di business da sistemi mal integrati. Passando a un modello IaaS ovvero Infrastructure as a Service, le aziende possono colmare il divario e creare un’organizzazione basata realmente sulla collaboration. IaaS offre una base comune per l’innovazione e l’implementazione eliminando le limitazioni che riguardano le risorse e mitigando l’effetto silos”.

Avendo compreso il complesso equilibrio tra innovazione e governance, Oracle ha messo a punto la propria offerta IaaS per fornire agli sviluppatori un accesso rapido di provisioning, risorse ad alte prestazioni, con una necessaria politica di controllo dei costi.

Oracle Cloud Platform è stata progettata tenendo in primo piano la sicurezza, l’affidabilità e la verificabilità e dotandola di funzionalità come l’isolamento delle risorse e la registrazione delle API.

Il modello di servizio ‘elastico’ pay-as-you-go di IaaS permette inoltre ai dipartimenti IT di non preoccuparsi più di ridurre il total cost of ownership e di spostare l’attenzione verso gli aspetti strategici che supportano il business. Disponendo dei giusti controlli di accesso, l’IT può quindi garantire il vero just-in-time e risorse self-service IaaS per un’ampia gamma di carichi di lavoro.