Realtà aumentata, tecnologie di ultima generazione e gamification per aumentare le competenze in maniera rapida ed efficace

In partenza la nuova Academy Manpower e Antares Vision

In un mondo dove le competenze digitali risultato un elemento fondamentale per l’ottenimento di un posto di lavoro o come leva per migliorare il business aziendale, cambiano i sistemi di apprendimento. Grazie a modelli di ultima generazione, è possibile veicolare competenze in modo più efficace. Questo è l’esempio di Arcadia Consulting che ha introdotto il concetto di apprendimento aumentato: l’allievo vive infatti un’esperienza immersiva di attività specifiche della propria azienda, attraverso la ricostruzione 3D di ambienti e infrastrutture aziendali che rendo dinamiche attraverso la realtà virtuale. Non manca inoltre la gamification così come l’utilizzo di un mix di metodologie e tecnologie digitali in grado di rendere l’esperienza interattiva e collaborativa. A tal proposito abbiamo intervistato Orazio Stangherlin, fondatore di Arcadia Consulting

Perché le competenze digitali sono importanti oggi?

Le competenze digitali sono un importante strumento da utilizzare per ripensare il modo con cui abbiamo agito finora e renderlo più facile, più economico, più veloce, più accessibile a tutti.
I modelli di business, le organizzazioni, le nostre singole abitudini possono essere ridefinite e modificate dalla trasformazione digitale in atto.
Possedere competenze digitali vuole dire beneficiare di un patrimonio conoscitivo e metodologico che rappresenta un formidabile valore aggiunto per chiunque.

Il sistema scolastico e quello universitario sono carenti da questo punto di vista?

Oggi la formazione scolastica è principalmente legata a un approccio frontale, dove i picchi di innovazione sono legati a sporadiche iniziative di laboratori di attività come la robotica educativa o il coding. Manca però un disegno sistemico che renda a tutti i livelli l’apprendimento più facile, più divertente, più veloce, più accessibile a tutti, un apprendimento che metta al centro l’individuo con le sue specificità, un apprendimento che recepisca i principali trend mondiali sociologici, metodologici e tecnologici.

Le competenze digitali oltre che rappresentare un nuovo linguaggio “di progettazione” e di comunicazione, rappresentano una grande opportunità di sviluppo per gli studenti. Le competenze digitali consentono di acquisire sia conoscenze che abilità in modo molto più interattivo, partecipativo, più piacevole, ad esempio attraverso la creazione di materiali didattici in realtà virtuale o in realtà aumentata, attraverso la gamification dei test e delle verifiche attraverso app gamificate. Ma non dimentichiamoci poi le metodologie innovative di apprendimento: l’apprendimento adattivo, immersivo, predittivo, social, la classe capovolta sono facilmente implementabili attraverso le tecnologie digitali e quindi attraverso il possesso delle principali competenze digitali dei formatori.

In Arcadia siete focalizzati su innovativi modelli di apprendimento: quali sono le caratteristiche distintive della vostra offerta?

app Orazio Stangherlin_low_resAbbiamo creato un framework metodologico AALÒ (Arcadia Augmented Learning) che ci consente di ripensare l’apprendimento a tutti i livelli. Vogliamo rendere più facile, più veloce, più divertente imparare!
La principale caratteristica della nostra offerta è la forte interattività dell’esperienza di apprendimento, che consente una forte partecipazione, ma anche personalizzazione dell’esperienza. Ci riusciamo attraverso un mix di metodologie e tecnologie digitali di frontiera, grazie a una intensa, costante, sistematica attività di ricerca di modelli innovativi a livello mondiale e alla sperimentazione assidua di tecnologie utili a migliorare l’apprendimento.

L’apprendimento è più interattivo, collaborativo, gamificato, immersivo: quello che noi chiamiamo apprendimento aumentato!
È più facile cambiare un comportamento se possiamo esercitarci ripetutamente in situazioni reali, di lavoro, attraverso quindi l’utilizzo di simulatori comportamentali.
È più facile imparare se vivo una esperienza immersiva di attività specifiche della mia azienda, attraverso la ricostruzione 3D di ambienti e infrastrutture aziendali che rendo dinamiche attraverso la realtà virtuale.
È più intrigante acquisire dei contenuti attraverso etextbook che possono essere ascoltati, o visualizzati o “vissuti” attraverso le innumerevoli interazioni con cui è possibile realizzarli.

Adaptive Learning: in cosa consiste?

L’apprendimento può essere adattivo rispetto a diverse dimensioni: adattivo ad esempio rispetto al tipo di contenuti, adattivo rispetto alla persona, adattivo rispetto ai dispositivi.
L’obiettivo di queste diverse dimensioni dell’adattività è rendere l’esperienza di apprendimento quanto più personalizzata possibile per lo studente.
L’adattività rispetto al dispositivo consente di fruire di formazione ovunque, comunque e con qualunque dispositivo si possegga.
L’adattività sulla persona è determinata prevalentemente dalla possibilità di acquisire solo le competenze necessarie, con lo stile di apprendimento preferito della persona, nel momento in cui serve alla persona stessa, perdendo la logica della sequenzialità dei contenuti tipica della formazione tradizionale d’aula oppure on line.
Un insieme di oggetti di apprendimento adattivi sono i simulatori comportamentali, i video interattivi, i percorsi interattivi d’aula con esercitazioni digitali individuali, scenari realizzati in realtà virtuale.
Il più comune esempio di contenuti adattivi che realizziamo sono i simulatori comportamentali, vere e proprie situazioni di vita professionale a cui lo studente viene richiesto di partecipare con una dinamica di azione-reazione che porta a percorrere un proprio percorso personalizzato e consentire un miglioramento progressivo basato su se stessi.
I simulatori comportamentali, realizzati con lo stile graphic novel, ma anche con ulteriori modalità, ad esempio attraverso l’inserimento di video, sono un ottimo strumento per fare apprendimento personalizzato in quanto ogni persona sulla base delle proprie competenze e conoscenze della materia effettuerà un percorso unico rispetto agli altri quindi è uno strumento che consente tempi e modalità calate sull’individuo e la personalizzazione della formazione.
A questi simulatori può essere applicata la gamification non solo all’interno degli scenari con dei punteggi per le domande con risposta corretta, ma anche con punteggi per i tempi di risposta, con i livelli raggiunti.
Lo storyboard personalizzato e creato ad hoc, rafforza l’apprendimento efficace. Può essere un simulatore di prodotto o di competenza tecnica, quindi su problematiche tecniche oppure su variabili comportamentali oppure un mix delle due aree di competenza. Quindi un fattore di unicità è rappresentato dall’estrema personalizzazione dell’oggetto, dove non è unica solo la veste grafica, ma è unica anche la metodologia didattica.
Altro vantaggio dei simulatori così realizzati è l’estrema facilità di modifica e di aggiornamento, quindi se l’azienda vuole aggiungere delle soft skill, o vuole aggiungere degli scenari, delle simulazioni, ciò può essere fatto con molta facilità senza dover ricostruire completamente l’oggetto.

Essi possono essere parte integrante della metodologia flipped classroom, metodologia emergente a livello mondiale. È infatti uno strumento didattico particolarmente idoneo all’implementazione della metodologia flipped classroom, sia per una conoscenza preliminare all’aula, sia come esercitazione in aula, sia come molecola formativa tra una lezione e l’altra, sia come materiale post corso.

Come la realtà virtuale e la realtà aumentata possono essere un elemento vincente nel percorso di apprendimento?

Gli strumenti didattici realizzati in realtà aumentata, ma soprattutto in realtà virtuale sono un facilitatore del processo di apprendimento. Consentono quel cambio di paradigma che trasforma l’apprendimento da acquisizione di informazioni ad esperienza vissuta.
Le persone che utilizzano contenuti in realtà aumentata e in realtà virtuale sono “costrette” ad agire e quindi a essere attivamente coinvolti nel processo di apprendimento.
Arcadia è la prima società italiana ad aver realizzato simulatori in realtà virtuale finalizzati all’apprendimento in materie comuni e quotidiane (che ad oggi sono stati utilizzati da migliaia di utenti).
I simulatori in realtà virtuale sono un ottimo strumento per fare apprendimento personalizzato in quanto ogni persona sulla base delle proprie competenze e conoscenze della materia effettuerà un percorso unico rispetto agli altri quindi è uno strumento che consente tempi e modalità calate sull’individuo quindi la personalizzazione della formazione sono la massima espressione di immersive education in quanto vi è una completa contestualizzazione all’ambiente di lavoro, alle situazioni di lavoro, visto che l’ambiente è completamente avvolgente.
Altre due caratteristiche di questi strumenti di apprendimento sono l’adattività e l’interattività. L’adattività dei percorsi, determinata dall’utilizzo progressivo dello strumento, che tende a modificare i percorsi seguiti in funzione delle azioni dello studente e, quindi, grazie a un ripetuto “allenamento” consente di modificare i comportamenti dell’utente stesso.
L’utente agisce direttamente sul simulatore attraverso la dinamica di azione e reazione, scegliendo di volta in volta l’azione migliore, ma anche attraverso il puntamento visuale, il movimento del corpo, ecc ecc.

Come si coniuga la formazione frontale tradizionale con le nuove tecnologie? Non esiste il rischio di sminuire il ruolo del docente?

Le nuove tecnologie devono essere considerate come un facilitatore della formazione frontale (ma anche di quella on line), la cui vera rivoluzione oggi consiste più nelle metodologie didattiche innovative che stanno avanzando, che nell’utilizzo fine a se stesso delle tecnologie.
Oggi parliamo di apprendimento aumentato, di apprendimento adattivo, di classe capovolta, di apprendimento collaborativo e di meccaniche della gamification applicate all’apprendimento.
Le tecnologie oggi presenti consentono di adottare e utilizzare efficacemente queste metodologie in modo estremamente semplice e poco costoso.
Poter utilizzare esercitazioni gamificate, eseguire simulazioni con il proprio tablet durante l’aula, ma anche prima e dopo, vivere esperienze immersive, sono situazioni che rendono l’apprendimento più interattivo, più stimolante e coinvolgente. Quindi più efficace.
È chiaro che anche il ruolo del formatore cambia. Da esperto di contenuto, che trasmette della conoscenza, il docente oggi diventa sempre più un “manager” dell’apprendimento: una persona in grado di dialogare sui social con gli studenti, in grado di utilizzare i dispositivi e gli oggetti digitali di apprendimento, quindi di padroneggiare le tecnologie per facilitare e supportare lo studente non solo nel momento d’aula, ma in un processo di apprendimento più ampio.

È ragionevole che sia sempre più necessario lavorare in squadra per il formatore con chi genera i contenuti digitali, con chi lo può assistere nell’utilizzo delle tecnologie in aula (e fuori aula), con chi affianca e supporta gli studenti prima e dopo la formazione, tramite piattaforma di social learning.

 

Quali sono i segreti per essere sempre un passo avanti rispetto ai nuovi trend?

Sicuramente uno tra i fattori che determinano una posizione di frontiera rispetto ai nuovi trend è un continuo monitoraggio dei diversi trend sociologici, metodologici e tecnologici a livello mondiale. Questo con una consultazione e studio sistematici di fonti di informazioni autorevoli e specializzate.

Vi deve essere inoltre un’attenzione continua ai nuovi modelli di business ed idee di business emergenti, soprattutto su settori diversi da quello di appartenenza e conseguentemente una sperimentazione continuativa di queste innovazioni in modo contestualizzato al proprio settore.
Tutto ciò è imprescindibile dall’avere persone fortemente vocate all’innovazione, impegnate per essa, in grado di relazionarsi e lavorare con persone, enti, società diversi impegnati nello sviluppo di processi e di prodotti innovativi.
Nel nostro caso specifico interagire costantemente con un leader mondiale come l’advisor di tecnologie Gartner, ci ha fatto sviluppare in modo molto profondo la cultura dell’innovazione e della gestione degli scenari futuri.
La progettualità congiunta realizzata con centri di ricerca e università poi, ci aiuta a sperimentare con continuità innovazioni non ancora presenti o adottate dal mercato. Ci vuole però anche il coraggio di individuare all’interno della propria organizzazione dei leader dell’innovazione e di consentire loro lo spazio e le risorse per ripensare il futuro, nella propria funzione o nei servizi proposti dall’azienda.

Chi si rivolge ai servizi da voi offerti?

Oggi i nostri servizi sono principalmente rivolti a grandi aziende internazionali o società di formazione o mondo dell’istruzione in genere. Tipicamente le organizzazioni che si rivolgono a noi ci chiedono di ripensare l’apprendimento e renderlo più efficace per le proprie persone e per la propria organizzazione. Quindi talvolta la ridefinizione è in ottica digitale, oppure in ottica social, oppure per favorire l’autoapprendimento, oppure per facilitare le persone, recependo i principali trend mondiali.

Alcune tra le aziende a cui ci rivolgiamo sono TIM, McCann WorldGroup, IPG Mediabrands, Toyota Material Handling, ma anche l’Università Milano Bicocca o l’Università di Padova.