Da una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes Research è emerso come le aziende di medie dimensioni, motore dell’economia europea, soffrono della “sindrome del figlio di mezzo” se paragonate alle start-up e alle grandi aziende. Quali sono secondo le aziende europee, e in particolare quelle italiane, i principali freni allo sviluppo? Qual è il ruolo delle tecnologie nel percorso di sviluppo?

Secondo una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes Research, in Europa ogni azienda di medie dimensioni[1] registra una perdita potenziale di 5,7[2] milioni di euro di fatturato ogni anno, come conseguenza di una serie di barriere che ne ostacolano lo sviluppo. Con 75.000 aziende di medie dimensioni in tutta Europa[3], la perdita complessiva si attesta ogni anno a 433[4] miliardi di euro, una cifra che eguaglia quasi il PIL annuale del Belgio[5].

Le medie aziende divise tra ambizioni e ostacoli da superare

Dalla ricerca emerge una tendenza diffusa: il 38% delle medie aziende europee sta pianificando di quotarsi in borsa, mentre il 21% intende attuare operazioni di merger and acquisition.

Le aziende italiane hanno indicato come principali priorità di business per i prossimi 2 anni:

  • Sviluppo di nuovi prodotti e servizi (42% del campione italiano)
  • Innovazione dei processi e utilizzo di tecnologie per guadagnare vantaggio competitivo (38% del campione)
  • Investimenti in nuove tecnologie per trasformare il business (35% del campione)

Le medie aziende hanno ambiziosi obiettivi di crescita, ma secondo il 93% del campione vi sono una serie di freni che impediscono loro di raggiungere il pieno potenziale. Tra i principali:

  • Requisiti normativi complessi e che richiedono ingenti investimenti (indicati dal 38% del campione italiano, una delle percentuali più alte di tutta Europa dove la media è del 31%)
  • Difficoltà nell’attirare nuovi talenti (fattore indicato dal 24% delle aziende italiane – media europea: 27%)
  • Difficoltà nell’ottenere finanziamenti per nuove tecnologie a supporto della crescita (indicata dal 31% del campione del nostro Paese – media europea 27%)

“Le aziende europee di medie dimensioni – commenta Jyoti Banerjee, cofondatore del M-Institute, organismo che rappresenta le medie imprese – si trovano a fronteggiare sfide molto simili, a prescindere dal Paese e dal settore merceologico in cui operano. Esistono problemi strutturali che dovranno essere affrontati a livello di singola impresa nonché di Sistema Paese. “Per l’Europa – continua Jyoti Banerjee – è importante che le medie aziende raggiungano un traguardo di crescita creando così nuovi posti di lavoro. In questo contesto, ulteriori supporti da parte degli enti governativi e dell’industria farebbero davvero la differenza per questa tipologia di aziende che troppo spesso viene trascurata”.

Evoluzione digitale: a che punto siamo?

Secondo la ricerca il 30% del campione delle medie aziende deve ancora implementare tecnologie per la digitalizzazione con l’obiettivo specifico di crescere e diventare imprese di grandi dimensioni. Questo “salto” è fondamentale per riuscire a realizzare il fatturato che stanno potenzialmente perdendo ogni anno.

Tra i vantaggi ottenuti dalle medie aziende italiane che hanno già implementato tecnologie per la digitalizzazione vi sono:

  • Miglioramento del servizio ai clienti (indicato dal 38% del campione italiano)
  • Riduzione dei costi (38% del campione italiano)
  • Ottimizzazione delle comunicazioni con i clienti (37% del campione italiano)

Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia, spiega: “Mentre la maggior parte del supporto pubblico è rivolto alle piccole imprese e le grandi imprese sono abbastanza solide da badare a loro stesse, quelle di medie dimensioni si sentono trascurate e soffrono della sindrome del figlio di mezzo. Le aziende che vogliono puntare alla crescita dovrebbero concentrarsi sulle tecnologie per la digitalizzazione implementando ad esempio fatturazione elettronica e flussi di lavoro automatizzati. Per queste aziende è arrivato il momento di dare priorità all’innovazione per affrontare le sfide poste dal mercato”.

[1] In questa ricerca per medie imprese si intendono le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 500 e con un fatturato tra i 3 milioni e i 130 milioni di euro.

[2] Tasso di cambio: 1,00GBP = 1,19EUR, xe.com, 27 luglio 2016

[3] Fonte: M-Institute (luglio 2016)

[4] Totale dei potenziali ricavi mancati = media. Ricavo mancato percepito moltiplicato per il numero di aziende di medie dimensioni in tutta Europa

[5] World Economic Outlook Database April 2016, International Monetary Fund – PIL del Belgio: 454,687 miliardi di dollari 2015