Il 69,74% viene fornito da Seeweb

Secondo una ricerca realizzata da Antonio Prado, esperto di reti, l’adozione dell’IPv6 da parte delle PA continua ad essere di nicchia. Solo l’1,1% del totale dei nomi a dominio ha un indirizzo IPv6, di questi il 69,74% viene fornito dal cloud provider Seeweb, Il Cloud Provider che fornisce ad oltre 150000 siti connettività IPv6 sulla propria rete.

La Commissione Europea è stata tra i primi enti a indicare la via da seguire rendendo l’Europa accessibile agli utenti IPv6. Più volte è stato ribadito il concetto secondo il quale se le Pubbliche Amministrazioni non passano al più presto al nuovo protocollol’Europa si troverà ad affrontare una situazione insostenibile tra cui: Internet più lenta, ripercussioni sull’innovazione del settore dei servizi e delle applicazioni Internet e distorsioni del mercato.

Oggi il passaggio a IPv6 risulta indispensabile e fin quando il nuovo protocollo continuerà a rimanere una soluzione di nicchia, i vantaggi derivanti dalla sua adozione non potranno essere evidenti.

In Italia c’è stata una bassissima diffusione di IPv6: meno dell’1% contro il 30% e oltre di paesi come USA, Svizzera o Belgio. «Tutti i grandi operatori finora hanno preferito procrastinare l’adozione, arrangiandosi acquistando IP sul mercato oppure facendo NAT, quindi non c’è pressione ad adottare IPv6 per chi fornisce servizi a un pubblico solamente italiano. La situazione però sta cambiando velocemente, con alcuni dei grandi fornitori di accesso nazionali che lentamente stanno iniziando a fornire anche connettività IPv6 ai propri clienti, quindi è possibile che nel prossimo futuro l’Italia possa recuperare terreno», conclude Marco d’Itri, System & Network Manager Seeweb.