Hardware e software si fonderanno sempre di più

sicurezza informatica

A cura di Andrea Natale, Marketing Manager, Tyco Integrated Fire & Security

Il mercato della sicurezza fisica è ricco di opportunità e prospettive, basti pensare che per il prossimo triennio si prevede un trend di crescita in termini di fatturato pari al 5,1%[1]. Numeri alla mano può quindi essere considerato uno dei comparti più innovativi, strategici e competitivi nel panorama industriale del nostro paese. 

Andando ad analizzare più da vicino l’andamento per i prossimi anni, il dato che emerge in modo significativo è rappresentato da una crescita maggiore del fatturato derivante dai servizi – in particolare progettazione installazione, consulenza, monitoraggio e supporto post vendita – rispetto alla vendita della tecnologia vera e propria.

Un’altra chiave di lettura interessante nel mercato italiano è data dalla differenza tra nuove installazioni e aggiornamenti della base installata (il cosiddetto retro-fit). Se infatti si analizzano i dati a prescindere dai valori assoluti, è evidente un certo sbilanciamento a favore delle opportunità derivanti dall’installato base – aggiornamento e ampliamento degli impianti esistenti – piuttosto che da nuovi progetti di installazione. Questo trend è anche frutto del contesto macroeconomico italiano, nel quale nonostante nel 2015 per la prima volta il mercato abbia mostrato segnali di ripresa, quest’ultima non ha riguardato il settore edile, che ha mantenuto valori negativi seppur contenuti (-1,3%[2]) per quel che riguarda gli investimenti in nuove costruzioni, con la sola nota positiva relativa ai servizi di manutenzione straordinaria (+0,8%2).

Futuro e integrazione

Il dato che tuttavia mi preme mettere maggiormente in evidenza riguarda quello relativo all’integrazione tra sistemi di sicurezza. Si può dire che quest’ultima sia oramai un dato di fatto in Italia, con una forte percentuale associata ai sistemi di sicurezza tradizionali (videosorveglianza, controllo accessi e antintrusione), rispetto ad altri tipi di integrazione ottenuti tramite piattaforme che provengono dal mondo della building automation – quali per esempio i Building Management System (BMS) – che hanno la potenzialità di integrare sistemi di sicurezza, ma che non si sono mai realmente diffusi.

Rispetto al passato – caratterizzato da sistemi stand-alone che non dialogavano tra loro facendo dipendere il processo decisionale interamente dall’operatore – oggi è possibile unificare e standardizzare in un solo processo eventi e incidenti grazie all’esistenza di soluzioni di gestione centralizzata che integrano tutti i sistemi, beneficiando così di indicazioni precise nella gestione del rischio specifico e nel garantire la conformità alle procedure aziendali.

I trend dell’integrazione: hardware e software

Sono due le tendenze in evidenza nel mercato dell’integrazione tra sistemi di sicurezza: una a livello hardware, l’altra riguarda il software.

Parlando di integrazione hardware, attualmente lo stato dell’arte della tecnologia è rappresentato da un’intelligenza decentralizzata a livello di sensore (ovvero di componente sul campo), grazie all’apporto dell’IT che consente ai dispositivi di beneficiare di potenze di calcolo sempre più potenti ed evolute. Per esempio esistono telecamere in grado di eseguire azioni e scambiare informazioni già a livello di sensore grazie ad analitiche del contesto integrate e a un aumento della connettività. I confini tra tecnologie diventano sempre più labili, possiamo infatti trovare telecamere utilizzate come sensori antintrusione per la protezione perimetrale oppure lettori di controlli accessi che integrano audio e video.

Oltre al progresso a livello hardware occorre semplificare la vita agli operatori e permettere loro di gestire
i sistemi di sicurezza in modo facile e intuitivo. In tal senso deve essere letta l’integrazione a livello software. Hanno oramai da tempo fatto il loro ingresso sul mercato soluzioni PSIM (Physical Security Information Management), vale a dire piattaforme software intelligenti che consentono di centralizzare i dati provenienti dai vari sistemi (sicurezza, antincendio, IT) anche di produttori diversi, fornendo l’intelligence situazionale per supportare i processi decisionali in tempo reale, l’automazione delle operazioni e la conformità alle policy aziendali. In questo modo gli operatori non devono più essere esperti di sottosistemi o di software particolari ma sono in grado di prendere decisioni ponderate in modo rapido.

Soluzioni integrate e opportunità

Come anticipato in apertura, molte delle opportunità di business nel mercato italiano sono legate al cosiddetto retrofit, ossia all’aggiornamento dei sistemi esistenti. Questi sono in maggioranza IP e analogici, per cui gran parte dell’impegno sarà sempre più dedicato all’integrazione dei protocolli dell’installato base sia nella videosorveglianza che nel controllo accessi. Dobbiamo guardare al presente e al futuro ma non possiamo perdere di vista il passato, per questo è importante la presenza di soluzioni integrate compatibili con i sistemi legacy.

In prospettiva futura, considerando che i sistemi di sicurezza diverranno vere e proprie infrastrutture IT, saranno numerosi i benefici e le opportunità all’orizzonte ma dovremo fare i conti anche con problematiche e competenze che non sono proprie del settore della sicurezza. Sta crescendo rapidamente il numero di sensori che sono in grado di connettersi (si pensi agli smartphone) e i servizi software diverranno più evoluti seguendo una transizione guidata dal mercato m2m e IoT. Ciò comporterà un incremento delle opportunità di integrazione e sarà a quel punto che le soluzioni in grado non solo di raccogliere i dati ma anche di analizzarli e valorizzarli a fini decisionali, faranno la differenza.

 


[1] Elaborazioni su dati Federazione ANIE e ricerche internazionali – agosto 2015

[2] Dati Federazione ANIE – febbraio 2016