Le nuove tecnologie abilitano esperienze immersive e interattive anche nelle strutture museali. Il caso di ETT e Acquario di Genova

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L’evoluzione della tecnologia ha portato e continua a portare profonde trasformazioni in tutti gli ambiti della vita. Passeggiare al parco, entrare in un negozio, salire su un treno, andare al museo… sono tutte attività che hanno subito vere e proprie piccole rivoluzioni proprio in virtù dell’impatto della tecnologia. Così, ad esempio, oggi, le visite museali sono diventate un’esperienza affascinante e immersiva che va ben oltre quello a cui tutti siamo comunemente abituati.

Apripista di questa rivoluzione è stata l’irruzione della mobility, che ha trascinato con sé fenomeni di “mixed reality” che si declinano in realtà aumentata e virtuale. Mentre nel primo caso, si assiste ad una sovrapposizione tra quello che si vede attraverso il sensore del device ottico che stiamo utilizzando e la realtà effettiva, creando uno scenario dove elementi di fantasia si sovrappongono a elementi reali, nel caso della realtà virtuale il succo del discorso cambia, perché qui il trucco sta nel saper trasportare il fruitore dell’esperienza in una realtà completamente diversa da quella in cui è calato effettivamente, aprendo scenari nuovi e rivoluzionari.

L’esperienza al museo è dunque radicalmente cambiata: sempre più interattiva, sempre più coinvolgente per il visitatore che in men che non si dica può trovarsi di fronte a ritratti altoparlanti o vedere la tela ai raggi X di un dipinto per seguire il processo creativo dell’artista. Il tutto grazie a monitor, schermi touch, tecnologie touchless, ma soprattutto applicazioni e sensori, che costituiscono i principali protagonisti dell’atmosfera magica che la tecnologia sa creare in uno spazio museale, anche in quelle sale “minori”, che in una condizione normale sarebbero usate quasi prevalentemente per il “passaggio” ma che grazie alle innovazioni tecnologiche tornano a nuova vita per creare esperienze nuove e originali.

ETT, industria digitale e creativa che conta 130 addetti distribuiti tra la sede principale di Genova e quelle di Roma, Milano, Ancona, Pescara, Palermo e Napoli, è specializzata proprio in questo settore e il suo obiettivo è quello di calare il visitatore in una realtà che lo immerga in maniera completa come nel caso recente dell’Acquario di Genova, dove la società ha realizzato una sala dotata di otto postazioni girevoli per fruire virtualmente a 360° dell’esperienza di essere calati negli abissi col fine di entrare in contatto, attraverso le immagini e i suoni, con le specie che non possono essere portate in acquario, offrendo quindi un’esperienza altrimenti non vivibile.