Gli store digitali della moda, del food e del design primi nello sviluppo del settore e-commerce italiano

Secondo un’indagine di CupoNation, start-up di Rocket Internet, nel settore dei servizi dedicati agli e-commerce e agli utenti come il couponing, bisogna ripartire dai settori d’eccellenza: Fashion, Food e Design.

Le imprese italiane non usano abbastanza il canale digitale per vendere all’estero. Degli oltre 475 miliardi di euro derivati dall’export del Made in Italy, secondo le stime del Politecnico di Milano soltanto 6 miliardi, il 4% derivano dalle vendite tramite e-commerce.

Moda, design e food: le tre punte di diamante per spingere l’export italiano tramite e-commerce

I tre settori che governano l’export italiano appartengono, come si può prevedere, agli ambiti in cui il nostro Paese eccelle, e in particolare moda, food e design. Il fashion rappresenta il 70% dell’export online diretto, ovvero delle vendite generate da retailer italiani, siti dei produttori italiani e marketplace con dominio “.it” come eBay. Nel 2015 soltanto in Europa sono stati ‘staccati’ oltre 1350 coupon online nel settore fashion e 1200 nel settore food.

Questo trend che osserviamo ormai da tempo dovrebbe incoraggiare gli imprenditori italiani ad investire sempre di più sui market place digitali per potenziare le vendite che realizzano tramite canali più tradizionali”, spiega John Michael de Mesa, Marketing Manager per l’Italia di CupoNation. “A fare gola all’estero è anzitutto il brand e la fama indiscutibile che il Made in Italy ha conquistato in alcune categorie di prodotto”.

Investire in piattaforme e-commerce significa rilanciare il prodotto italiano all’estero, superando il calo dei consumi interno; un’opportunità grande per le grandi aziende come per le PMI, che rappresentano gran parte del tessuto imprenditoriale del Bel Paese. Secondo un recente studio di Exane BNP Paribas, tra i retailer del fashion di lusso il brand italiano Ermenegildo Zegna è all’ottavo posto nella top ten delle aziende che hanno accettato la sfida del digitale integrando in maniera ottimale e-commerce e store fisici.

I settori food e design incidono entrambi rispettivamente per il 10% del totale dell’export online dall’Italia. Pur essendo Cina e Stati Uniti due mercati molto appetibili per le nuove venture italiane, spesso queste non trovano canali di distribuzione online e optano per appoggiarsi ad importatori e retailer fisici soprattutto per evitare problemi a livello burocratico e amministrativo: dalla logistica, alla movimentazione merci, dalle autorizzazioni, alla difficoltà di fare marketing su un territorio diverso dal proprio.