Dopo aver studiato i modelli di pricing delle offerte VPS, se ne studiano ora le caratteristiche tecniche

Settimana scorsa abbiamo parlato di offerte delle VPS e dei relativi modelli di pricingContinuando la nostra valutazione, andiamo ad analizzarne in modo più approfondito le caratteristiche tecniche.

Come vi abbiamo già spiegato una VPS (Virtual Private Server) è un server virtuale – genericamente basato su Windows o Linux – che si trova nel cloud (infatti si parla spesso anche di cloud server) e viene affittato solitamente a un costo fisso mensile o annuale.

Nel noleggio di un’auto probabilmente vi preoccuperete principalmente di valutarne gli accessori (aria condizionata, GPS, seggiolini per i bimbi) e di valutarne alcune specifiche (cilindrata, cavalli e così via). Nell’acquisto di una VPS i principali valori da valutare sono i core della CPU, la quantità di Ram e di spazio su disco e la banda e la connettività a disposizione.

Purtroppo non basta prendere qualche numero e confrontarlo per avere una idea chiara della situazione.

Quando il core è condiviso

Il numero di core è certamente uno dei parametri più utilizzati in generale nella vendita di una VPS. Purtroppo però, si tratta di un termine quanto mai generico e poco indicativo, infatti da un punto di vista hardware, la capacità di elaborazione di un singolo core cambia in base al processore. Inoltre i core possono essere facilmente condivisi assegnandoli a più VPS diverse. Dal lato utente è quindi molto difficile avere un riscontro effettivo finchè le VPS con cui si condividono le risorse sono sostanzialmente ferme o consumano pochi MHz.

Tale pratica è molto più frequente di quanto si pensi… Persino alcuni provider di fascia medio/alta assegnano un core ad almeno 2 VPS. Le prestazioni effettive saranno dunque condizionate dalla VPS che condivide con voi queste risorse.

Un altro approccio molto diffuso è quello di creare offerte a pacchetti di Ram/core/dischi, per cui ad esempio chi vuole molta RAM si porta a casa anche molti Core e allo stesso modo chi ha bisogno di molti core deve comprare anche molta Ram.

Lo storage e le prestazioni

Un altro elemento fondamentale nella valutazione delle VPS è lo storage messo a disposizione: la prima osservazione importante riguarda le garanzie di conservazione dei dati che vengono proposte per la VPS che stiamo acquistando. La maggior parte di queste non offre alcuna certezza sul backup e sulla conservazione dei vostri dati. Purtroppo, anche chi fornisce una opzione di backup non sempre lo fa nel modo più comodo per l’utilizzatore, la maggior parte di questi servizi – pur chiedendo un sovrapprezzo che può arrivare al 30% in più rispetto al costo base della VPS per abilitare la funzione di backup – si limita a fare una semplice immagine del disco senza realizzare un backup più granulare a livello di file e cartelle.

La soluzione per stare veramente tranquilli è fare (in modo piò o meno automatizzato) i backup della macchina su uno storage differente.

Abitualmente, lo spazio che viene messo a disposizione in una VPS Windows o Linux è quello del disco principale del sistema operativo, il cui ingombro va sottratto allo spazio complessivamente a disposizione. Come sapete Windows è particolarmente avido di storage di sistema se messo a confronto con Linux: considerate con attenzione questo problema nello scegliere il prodotto adatto alla vostra applicazione e privilegiate i provider che vi permettono di espandere il disco senza passare a una VPS superiore anche dal punto di vista di Ram e CPU.

Stellar di CoreTech, ad esempio, consente upgrade incrementali e personalizzati all’aumentare delle risorse computazionali richieste.

Per portare un esempio in negativo invece, Amazon sconsiglia la memorizzazione di dati sul suo Elastic Block Storage (EBS), lo spazio che viene venduto insieme ad ogni macchina. Nella logica dell’architettura Amazon, per la memorizzazione dei dati bisogna utilizzare S3, che va naturalmente pagato a parte. EBS infatti è stato spesso soggetto a problemi con saltuarie perdite di dati.

Altro aspetto da tenere bene a mente è che le prestazioni del vostro storage non sono strettamente correlate alla tipologia di dischi utilizzati. Dunque se prendete una VPS con storage su SSD (Solid State Disk) non è affatto detto che abbia prestazioni migliori rispetto a una che usa dischi tradizionali. La velocità complessiva è legata al numero di VPS che girano su uno stesso storage hardware condiviso.

Stellar è uno dei pochi servizi che mette in evidenza la velocità di accesso al disco (I/O Disk) minima garantita e che fornisce al cliente livelli di performance sullo storage costanti nel tempo, anche nella sua proposta più economica.

 

L’importanza della connettività

Se dunque lo Storage, i core e la RAM vanno valutati in modo molto attento perché sarà la loro combinazione a fornirci un determinato livello di performance complessivo, non bisogna tralasciare un altro parametro importante che riguarda le prestazioni, la connettività: la banda a disposizione della VPS può essere un fattore di scelta fondamentale e determinante in base all’utilizzo che si andrà a farne ed è importante verificarla al di là dei dati dichiarati sulla carta dal provider.

I provider di alto livello infatti posizionano le loro macchine all’interno di datacenter dedicati (abitualmente gestiti da terze parti, specializzate in questo settore). Queste strutture sono appositamente progettate per garantire alti livelli di sicurezza fisica e dei dati, con ambienti climatizzati e impianti di alimentazione ad-hoc. In una situazione di questo tipo anche la connettività verso Internet è garantita da linee multiple collegate da e verso il datacenter e l’alimentazione ridondata ed affidabile anche in caso di black-out.