La spesa IT mondiale evidenzia un tasso di crescita annuo composto del 4,6% dal 2015 al 2019. Nei prossimi due anni raddoppieranno i carichi di lavoro sul cloud.

Tutte le banche mirano a diventare protagoniste nel mondo digitale perché è proprio in quella direzione che si stanno muovendo i loro clienti. Ma avere successo nel digital banking non significa fornire un servizio online: comporta una profonda trasformazione della tecnologia, dei processi e della cultura interna per offrire una customer experience univoca e superiore in ottica sia omni-channel che omni-engagement.

Nel mondo digitale, le banche saranno misurate in base alla capacità di attrarre, coinvolgere e monetizzare i clienti attraverso i nuovi canali, canali sui quali il numero di interazioni, afferma IDC, è previsto in aumento del 10% anno su anno. Secondo IDC, gli investimenti delle banche nei canali digitali sono destinati a diventare una voce di spesa sempre più importante proprio per via della transizione dall’era dell’e-business a quella del d-business.

Le stime di IDC parlano di una spesa IT mondiale da parte delle banche in crescita con un tasso annuo composto del 4,6% dal 2015 al 2019. Nei prossimi due anni verrà raggiunto il culmine degli investimenti bancari nelle tecnologie e nei servizi cloud: le principali banche mondiali più che raddoppieranno i carichi di lavoro sul cloud.

Questa tendenza trova conferma nei dati preliminari di chiusura del 2015 concernenti l’intero settore dei servizi finanziari (banche e assicurazioni). IDC sottolinea che questo settore ha speso nel 2015 a livello mondiale circa 114 miliardi di dollari in tecnologie cloud, mobile e big data & analytics, su una spesa IT totale di 455 miliardi di dollari. In altre parole, le istituzioni finanziarie hanno investito più del 25% dei loro budget IT in queste tre tecnologie trasformative alla base dei processi di digitalizzazione. Secondo le previsioni di IDC, nel 2019 il peso di queste tre tecnologie sulla spesa IT complessiva del settore finanziario lieviterà al 30%.

Altro investimento IT chiave nel percorso di digitalizzazione delle banche sarà quello nei sistemi cognitivi: secondo IDC, i sistemi cognitivi aiuteranno le banche a migliorare del 20% l’efficienza dei processi IT e digitali.

Per una banca che nasce digitale e che può fornire agilmente servizi end-to-end basati sulle piattaforme digitali, tutto questo può sembrare scontato. Ma per una banca consolidata, affrontare la digital transformation implica orchestrare tecnologie e processi diversi, integrare canali fisici e virtuali, adattare i modelli operativi a nuove opportunità di business non dimenticando i fronti di redditività tradizionali. In poche parole, operare a due velocità.

DI questo se ne palerà alla ventesima edizione dell’IDC Banking Forum, che si terrà a Milano il 16 febbraio presso Palazzo Clerici. L’evento intende parlare di digital transformation nelle banche italiane proprio partendo da questi presupposti. Ricominciare da zero per molte banche è impossibile, ma avere consapevolezza dell’importanza dell’innovazione digitale è essenziale se non addirittura vitale.

Comprendere fino in fondo come la digital transformation impatti sui clienti sia in termini di esigenze finanziarie sia nella vita di tutti i giorni differenzierà una banca vincente da una perdente. Mobile banking, real-time banking, P2P ed m-payments sono tutti ingredienti di una strategia che deve portare le banche a reingegnerizzare i processi per rendere più semplice l’esperienza dei clienti e più snella l’offerta dei servizi, aumentando nel contempo la sicurezza e abbattendo i rischi.

“Dal singolo cliente ai mercati globali, la portata della trasformazione digitale è estesa. Ma è l’unica via da percorrere per affermare il ruolo primario delle banche, dove regole e compliance dovranno conciliarsi con maggiore apertura e velocità di adattamento a scenari in forte evoluzione”, afferma Fabio Rizzotto, senior research and consulting director di IDC Italia.