Fra gli obiettivi del prossimo quinquennio la crescita annua dei ricavi del 16% e una maggiore internazionalizzazione.

Exprivia ha presentato il piano industriale al 2020 che punta ad aumentare i ricavi con una crescita più che doppia rispetto all’attuale, da circa € 147 milioni del 2014 a € 360 milioni nel 2020, di questi 205 milioni provenienti dal perimetro attuale e 155 milioni da crescita esogena, con una crescita annua del 16%.

Le linee di sviluppo futuro indicate dal presidente e amministratore delegato di Exprivia Domenico Favuzzi e dal CFO Gianni Sebastiano, prevedono un obiettivo di crescita dell’Ebitda fino a € 44 milioni al 2020, pari al

12,3% del valore della produzione, tripla in valore rispetto al 2014. La marginalità è comprensiva del contributo proveniente dalle acquisizioni esterne e dai vantaggi delle sinergie da integrazione. L’investimento previsto per la realizzazione del programma di acquisizioni ipotizzato è stimato in circa € 35 milioni, finanziato utilizzando la debt capacity. Il rapporto posizione finanziaria netta su Ebitda  è comunque previsto in diminuzione al termine del piano.

Gli obiettivi di crescita interna indicano un consolidamento dei ricavi nel 2015-2016 con una crescita moderata, del 5% l’anno nel biennio successivo e di circa il 10% l’anno nel biennio 2019-2020, con una quota del 20% derivante dalla crescita dell’attività estera. Sul piano dei costi è prevista un’efficienza media annua di circa il 2% sui costi di produzione, comprensiva dei piani di welfare aziendale e di incentivazione del personale previsti nel prossimo quinquennio. L’incidenza dei costi operativi (SG&A) sui ricavi netti si ridurrà dal 24% attuale al 21% di vigenza del piano.

Il piano di crescita di Exprivia si inserisce in un contesto in cui la trasformazione digitale si concentrerà sulla centralità della persona all’interno delle città, che dovranno essere efficienti ed eco-friendly, per cui si prefigura una forte correlazione tra vivibilità, efficienza e connessione attraverso l’IT”, ha sottolineato il presidente e a.d. Domenico Favuzzi, che continua, “Oltre l’automazione dei processi, vi sarà l’automazione progressiva dei servizi professionali e la loro radicale virtualizzazione: applicazioni sempre più intelligenti, informatica specializzata, robot di servizio agiranno da veri e propri moltiplicatori di mercato”.