In un mondo “colonizzato” dai cellulari sapete quali sono i più inquinanti? Ecco la risposta

Da anni, ma in particolare nell’ultimo decennio, viviamo in un mondo popolato, per non dire “colonizzato” dai cellulari. Inizialmente erano semplici dispositivi di telefonia mobile, poi si sono evoluti in smartphone, veri e propri strumenti a cui difficilmente oggigiorno si rinuncia.
Sicuramente quando avete valutato le offerte di iPhone, Samsung o degli altri competitor del mercato nessuno, oserei dire legittimamente, si è chiesto quanto questi smartphone potessero impattare sull’ambiente in termini di inquinamento. A rispondere a queste domande non poste ci ha pensato uno studio dell’Università inglese di Surrey che ha analizzato l’impatto ambientale misurato in emissioni di gas serra in varie fasi di vita lavorativa.

Le basi dello studio sui modelli di cellulari

Prima di analizzare lo studio è doveroso dire che l’Università di Surrey è specializzata in studi legati agli smartphone, basti pensare a “How dirty is your smartphone?”, lo studio del gennaio 2015 in cui si analizzava la quantità di batteri presenti sui nostri device.

Premettiamo che lo studio condotto dall’expertise dell’Università di Surrey ha preso in particolare considerazione i dati sull’impronta di carbonio di fase mobile in attività estrattive e manifatturiere, trasporto, uso e fine vita dei dispositivi.

Cos’è l’impronta di carbonio? Chiamata in linguaggio tecnico Carbon footprint rappresenta l’emissione di gas clima-alteranti, come l’anidride carbonica, attribuita a un prodotto, un’organizzazione o un individuo. In poche parole misura l’impatto di queste emissioni sui cambiamenti climatici legati all’intervento dell’uomo.

Il calcolo dell’impronta di carbonio di prodotto riguarda la quantificazione delle emissioni di gas serra lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, in questo caso dello smartphone, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento finale: il cosiddetto “From cradle to grave”, “dalla culla alla tomba”. Nel 2013 è stato realizzato il nuovo riferimento normativo univoco a livello internazionale, la tecnica specifica ISO/TS 14067.

Cellulari più inquinanti: ecco i modelli

Ecco cosa è emerso dallo studio dell’Università di Surrey: il cellulare più inquinante è iPhone 6, seguito da iPhone 5s e iPhone 4s, i quali emettono, rispettivamente, 95, 70 e 55 kg di CO2 in media per unità. Il cellulare più “green” è il Nokia 105, forse per la provenienza dalle nevi finlandesi; scherzi a parte, emette solo 7kg di CO2.

Come è facile da immaginarsi il processo in cui l’emissione di gas serra è maggiore è quello di estrazione e fabbricazione perché i materiali con cui sono assemblati gli smartphone richiedono lavorazioni molto inquinanti; questo vale per tutti i telefoni tranne per quelli del marchio Fairphone, prodotto in condizioni di equità e con un’attenzione maniacale al ciclo di vita: questi modelli godono di un corretto riciclo, e gli utenti possono acquistare parti di ricambio direttamente dal sito.

Ecco una piccola panoramica sugli antipodi, cellulari più inquinanti e meno inquinanti: la decisione sull’acquisto resta comunque a carico dell’acquirente che magari ha un’iPhone 6, ma gira in bicicletta e fa la raccolta differenziata.