La società è stata inserita nella Top Ten di Gartner delle migliori aziende europee nel 2015

Carlos Loscalzo - Schneider Electric

Gartner ha collocato Schneider Electric al decimo posto nella propria classifica Supply Chain Top 25 del 2015, all’interno della Top 15 Europea(1). Un ottimo traguardo che vede così l’azienda superare di 12 punti la posizione ottenuta nel 2014.

Gartner ha identificato i migliori 15 in classifica basandosi su una serie parametri finanziari quali crescita del fatturato, ROA (Return Of Assets) e il tasso di rotazione delle scorte, uniti a un punteggio composito realizzato sulla base dell’opinione di addetti ai lavori del settore Supply Chain Management appositamente intervistati, e a quella degli analisti Gartner.

“Durante le valutazioni per classificare le catene distributive nel 2015, abbiamo identificato alcune pratiche e sfide comuni incontrate dalle principali organizzazioni di supply chain in Europa”, ha dichiarato Stan Aronow, vice presidente di ricerca di Gartner. “La volontà di investire e di sperimentare nuove tecnologie e modelli di business digitali hanno dato alle aziende che sono risultate migliori un vantaggio in termini di collaborazione, di miglioramento della segmentazione e della reattività.(2)”

“Il nostro obiettivo è quello di garantire che i nostri clienti a livello globale sperimentino i benefici del nostro approccio alla catena di distribuzione su misura”, ha commentato Annette Clayton, Executive Vice President, Global Supply Chain di Schneider Electric. “Siamo convinti che la valutazione che ci ha dato Gartner rispecchi la nostra posizione nel mercato e il nostro impegno nel fornire ai clienti una catena di distribuzione best-in-class che soddisfi le loro esigenze specifiche. “

All’intero del report, Gartner ha sottolineato le tendenze più interessanti riscontrate presso i principali leader di supply chain management europei nel corso dell’ultimo anno:

  • Scala globale, reattività locale — Indipendentemente dal settore, le aziende che abbiamo preso in esame  hanno tutte centinaia di siti, migliaia di fornitori, migliaia di codici di prodotto e operano in decine di paesi. Inoltre, sono proiettate nel raggiungimento di obiettivi aggressivi e globali e sono organizzate in modo tale da consentire flessibilità per adattarsi ai rispettivi mercati locali.
  • Modelli differenziati attraverso la segmentazione – Le aziende risultate ai vertici della classifica attuano catene segmentate per creare un portafoglio di modelli standard in grado di soddisfare le diverse esigenze degli utenti finali, e anche per consentire loro di affrontare nuove categorie di prodotti, mercati emergenti, distribuzione multicanale, o miglioramenti nel servizio clienti.
  • Collaborazione – Grazie alla visibilità consentita dalla tecnologia, queste aziende sono in grado di collaborare sfruttando tutti i mezzi adatti a raggiungere l’obiettivo. Internamente, ciò si traduce in una particolare attenzione alle vendite e alla pianificazione, a un effettivo forum decisionale tra le funzioni all’interno della catena di distribuzione, in grado di comunicare con i partner aziendali interni, i fornitori e i clienti.
  • Sperimentazioni digitali — Consapevoli del potenziale, queste aziende si mettono alla prova con nuovi prodotti, imballaggi e approcci abilitati dalle nuove tecnologie digitali. Entro il 2020, oltre l’86% delle aziende prevedono di essere un’azienda digitale – abbandonando i confini tra mondo fisico e digitale. Le principali catene di distribuzione stanno studiando come poter digitalizzare le loro supply chain attraverso standard Industry 4.0, l’applicazione di sensori e la stampa 3D e stanno concentrando la loro strategia e lo sviluppo di processo verso l’adozione di modelli di business creati da imprese digitali.
  • Cultura dell’eccellenza e cambiamento continuo— Per queste aziende, la trasformazione non è un progetto di una sola volta, si tratta di un modo di vivere. Oltre a osservare iniziative di miglioramento, qualità e standardizzazione “Lean Six Sigma”, mantenendo un focus sull’eccellenza operativa, hanno dedicato risorse per immaginare, pilotare e infondere il cambiamento in tutta l’organizzazione.
  • Investimenti in talento e tecnologia — il fatto che la tecnologia si un fattore abilitante è riconosciuto e ampiamente accettato dai responsabili funzione della supply chain. Quello che queste aziende riconoscono, inoltre, è che sono individui di talento a creare, guidare e sviluppare catene di approvvigionamento di livello mondiale.
  • Sostenibilità – le principali società Europee stanno iniziando anche ad attuare modifiche oerative con obiettivi ambientali, perché in previsione del 2020, il tema della sostenibilità è evidenziato in molte strategie aziendali. Nel 2014, il Parlamento europeo ha approvato una legge che richiede alle grandi società quotate in borsa di fornire relazioni annuali su “politiche, rischi e risultati” in relazione a ” impatti sociali, ambientali e dei diritti umani, diversità e lotta contro la corruzione.” Anche se questo bilancio è obbligatorio da poco, queste aziende leader hanno già avviato procedure che superano le normative richieste dagli enti europei, con importanti obiettivi di sostenibilità e progetti che riguardano i materiali, la gestione dei fornitori, il consumo di energia, l’utilizzo dell’acqua, la gestione dei rifiuti, le emissioni di carbonio e la progettazione e il packaging dei prodotti.

(1) Gartner, Inc., 2015 Gartner Supply Chain Top 25: Europe Top 15, Jennifer Loveland, Christian Titze, David Gonzalez, 23 September 2015.

(2) Gartner Press ReleaseGartner Announces Ranking of Top European Supply Chain Organizations for 2015Rob van der Meulen and Viveca Woods, September 24, 2015.