La piattaforma permette di segmentare l’utenza sia per caratteri socio-demografici, ma anche per i loro interessi. Vichy e Tramè alcuni dei casi di successo

L’utente è sempre di più al centro di ogni strategia di marketing aziendale. Raggiungere le persone giuste, al momento giusto, risulta infatti fondamentale per le organizzazioni che vogliono aumentare la loro efficacia, riducendo al contempo i costi di advertising. Questo perché prendere bene la mira produce effetti (tassi di conversione) sicuramente maggiori che sparare a caso tra la folla sperando di colpire qualcuno.  E questo lo sa bene Facebook che grazie alla profilazione dei propri 936 milioni di utenti attivi nel mondo (di cui 26 milioni in Italia) è in grado di suddividerli, non solo per caratteri socio-demografici, ma anche per i loro interessi. Una recente ricerca Nielsens mostra infatti come Facebook abbia un’accuratezza delll’89% nel raggiungere il target di riferimento, rispetto al 34% degli altri canali digitali. Una vera e propria manna dal cielo per le imprese di tutto il mondo che ricorrono pertanto maggiormente al famoso social network sia per avviare campagne a misura di persona che per mostrare la propria presenza sui canali digitali. Non a caso è quindi in crescita il numero di pagine gestite da imprese: nei primi giorni di maggio del 2015 erano ben 40 milioni quelle attive e create da PMI sulla piattaforma, rispetto ai 30 milioni di poco meno di anno prima.

Facebook è nato 11 anni fa come piattaforma d’intrattenimento, ora invece, oltre che mantenere la sua connotazione di social network, è diventato uno strumento di marketing a tutti gli effetti – ha spiegato Valerio Perego, Head of Agency Partnership Facebook Italia  – Le imprese possono così rispondere alle loro esigenze di business identificando con esattezza la frequenza e il bacino di utenti da voler raggiungere, anche grazie al lancio del nuovo tool reach & frequency. Inoltre è possibile misurare l’efficacia delle campagne, dove ogni utente viene considerato come utente unico, indipendentemente dalla tipologia di device con il quale ha visualizzato un determinato contenuto”.

Numerose sono le realtà che anche in Italia hanno e stanno beneficiando di Facebook. Ne è un esempio Vichy che ha evidenziato un miglioramento del ROI rispetto alle proprie campagne pubblicitarie offline, ma anche una crescita del 22% del ritorno sugli investimenti se paragonato alle altre campagne online intraprese. L’azienda leader nella produzione di prodotti per l’igiene personale ha registrato inoltre un’accuratezza del 92,3% nel campione identificato. Ancora più sorprendente la storia di Tramè, locale milanese che propone il tradizionale “tramesìn” veneziano che ha riscontrato una crescita del 50% del fatturato (grazie al 95% di nuovi clienti) dopo aver inizialmente avviato una campagna indirizzata ai veneti residenti nel capoluogo lombardo. Anche Nissan è riuscita a raggiungere il 44% delle donne italiane aventi un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, con un 96% di impression.

Ma come devono essere effettuate le campagne online?

I contenuti devono essere di elevata qualità affinchè le persone abbiano una buona reputazione del brand. Inoltre il numero di click e “Mi piace” sul post o sulle campagne non garantiscono sicuramente l’acquisto immediato del prodotto sponsorizzato, ma una costante presenza sulla piattaforma, il tutto mantenendo alto il livello qualitativo, consentirà di ottenere un vantaggio rispetto alla concorrenza” ha aggiunto Valerio Perego.