Sono soprattutto le grandi realtà imprenditoriali a mantenere elevati livelli d’investimento, mentre resta contenuta la spesa da parte di PMI e settore pubblico.

In vista della scadenza del 25 giugno, per la presentazione da parte delle imprese operanti nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni elettroniche (ICT), delle istanze preliminari per il bando  “ICT – Agenda digitale” (indetto dal Ministero dello Sviluppo Economico per progetti di ricerca e sviluppo nel settore), Atradius, tra i principali gruppi mondiali attivi nell’assicurazione del credito, cauzioni e recupero crediti, ha pubblicato il nuovo Market Monitor, dedicato all’andamento del settore dell’ICT in Italia e nel mondo.

Dopo anni deludenti per quanto riguarda le vendite di alcuni prodotti dell’elettronica di consumo (vendite dei tablet -8% nel 2014), ed una certa crescita delle vendite tra imprese di server (+8%) e dispositivi di memorizzazione (+2,6%), il settore ICT italiano sembra essersi avviato verso una lieve crescita (+0,6%) nel 2015, trainata dai segnali di ripresa dell’economia. Nel segmento specifico delle vendite tra imprese, sono soprattutto le grandi realtà imprenditoriali a mantenere elevati livelli d’investimento (circa il 60% della spesa totale per l’ICT sul mercato interno) mentre resta contenuta la spesa da parte di PMI e settore pubblico.

All’interno di molti segmenti del settore, i margini di profitto sono rimasti invariati negli ultimi dodici mesi. In linea generale, il settore ICT italiano registra al momento tempi medi di pagamento tra i 60 ed i 90 giorni, un sostanziale livellamento dei casi d’insolvenza, peraltro già in calo dalla seconda metà dello scorso anno, ed un tasso di fallimenti relativamente inferiore rispetto a quanto registrato in altri comparti della nostra economia.

A livello mondiale, il settore continua a essere soggetto alla pressione sui prezzi e sui margini di profitto dovuta alla forte concorrenza in molti segmenti. Cina, India, Regno Unito e Stati Uniti si collocano tra le economie trainanti la crescita del settore. Nei prossimi anni quest’ultima riguarderà soprattutto le tecnologie indossabili (previsto un +158% nel Regno Unito), le stampanti 3D (+68% le unità acquistate negli Stati Uniti) ed il cloud-computing.

Il mercato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – ha commentato Massimo Mancini, Country Manager di Atradius Italia – è composto da prodotti a ciclo di vita breve e può risultare insidioso per le PMI che non siano ancora pronte a investire in tecnologia. Per questo motivo, soprattutto in un settore in cui gran parte del tessuto imprenditoriale è costituito tali realtà, diventa importante tutelare la propria esposizione commerciale tramite strumenti assicurativi di copertura del credito”.