Il mercato internazionale si sta espandendo. Inoltre solitamente chi acquista all’estero di solito spende quasi il doppio rispetto a quando fa shopping online a livello locale

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Entro l’anno 2018, ci si aspetta, per il commercio mondiale, una crescita esponenziale: in USA, Regno Unito, Germania, Brasile, Cina e Australia si prevede che l’e-commerce internazionale triplicherà di volume, raggiungendo i 307 miliardi di dollari[1]. Le stime dicono che il numero di acquirenti internazionali crescerà fino a raggiungere i 130 milioni, e 72 milioni di consumatori useranno dispositivi mobili per effettuare acquisti cross-border.

Per i consumatori di oggi, l’acquisto online di beni stranieri è più semplice che scegliere dove ordinare la cena da asporto o quali scarpe abbinare ad un determinato vestito. Grazie a strumenti e a tecnologie che consentono di comprare all’estero facilmente e in modo sicuro, come quelli offerti da PayPal, migliaia di aziende vendono già i propri prodotti con successo a livello internazionale e ciò accade non solo per le grandi multinazionali, ma anche per realtà locali più piccole. Sebbene vendere ai propri “vicini di casa” è certamente un ottimo modo per iniziare ad aiutare l’economia locale e sé stesse, infatti, per le PMI estendere la propria attività all’estero può rivelarsi una scelta vincente per la crescita, grazie alle enormi opportunità che il mercato globale offre.

Il primo beneficio di vendere all’estero deriva sicuramente dal fatto di poter disporre di una base di nuovi clienti più ampia, che può generare quindi più vendite e maggior guadagno. Chi acquista all’estero di solito spende quasi il doppio rispetto a quando fa shopping online a livello locale e poiché ormai il 50% degli acquirenti online dichiara di comprare su internet da un altro Paese, è evidente che questa porzione di utenti stia diventando un gruppo che non può più essere ignorato dalle aziende[2]. I benefici del commercio cross-border si riflettono poi anche a livello locale, in quanto se un’azienda guadagna di più è in grado di incrementare la ricchezza della propria comunità dando un maggior contributo all’economia del posto acquistando più materie prime e dando più lavoro alla popolazione.

Molte piccole imprese si rivolgono a un mercato di nicchia: è il caso ad esempio delle attrezzature per sport stagionali come surf, sci, snowboard o degli acquisti che si fanno in occasione di festività particolari. Quando arriva la stagione giusta per una di queste attività, il settore entra in piena espansione, ma quando il periodo volge al termine le vendite rischiano di crollare pericolosamente accumulando magazzino. Raggiungere i clienti all’estero può essere quindi una soluzione per ovviare al problema della stagionalità delle vendite, proponendo i propri prodotti in Paesi di emisferi diversi (e con stagioni opposte) o che celebrano le feste in mesi diversi (ad esempio, San Valentino in Brasile cade nel mese di giugno).

Ma in che modo un’azienda anche di piccole dimensioni può iniziare ad estendere la propria attività e vendere all’estero? Sicuramente nell’era della mobilità il primo passo può essere quello di creare un’applicazione per dispositivi mobili che sia compatibile per tutti i sistemi operativi principali o ottimizzare il proprio sito internet di vendite anche per cellulari e tablet, dando così la possibilità a potenziali clienti di Paesi diversi di entrare in contatto in maniera semplice e accessibile.

Quando le vendite nel proprio Paese di origine non bastano a sostenere le attività aziendali e si decide quindi di estendere il proprio raggio d’azione all’estero, partire da un’analisi approfondita delle abitudini di consumo dei Paesi a cui si punta è un’altra strategia che può rivelarsi efficace. La localizzazione dell’offerta a seguito di un’accurata ricerca sulle tendenze di acquisto in nuovi mercati consente infatti alle aziende di lanciare una serie di campagne promozionali su misura per soddisfare le esigenze locali e di offrire esperienze d’acquisto ad hoc più sicure e affidabili anche per quanto riguarda politiche di consegna e dazi doganali. Per evitare che i clienti ricevano un conto particolarmente salato a causa di costi extra dovuti a tasse inaspettate o spese di spedizione impreviste, la soluzione che molte aziende hanno adottato è stato partire con la vendita su piattaforme di e-commerce locali, in modo da incrementare la trasparenza della propria offerta e guadagnare così la fiducia degli acquirenti nei singoli Paesi.


[2] Ricerca condotta da PayPal e Ipsos indagando le tendenze di shopping e pagamenti da mobile a livello globale. Per maggiori informazioni, consultare il report completo con tutti i risultati.