Sebbene questa pratica sia ancora in una fase iniziale, alcune realtà hanno già ottenuto interessanti benefici. Tra queste Whirlpool, Rhiag e Samsung

Procurement sempre più strategico per i processi aziendali

[section_title title=Il Supply Chain Finance sostiene il credito alle imprese italiane – Parte 1]

Sono 509 gli attori che in Italia forniscono oggi servizi e soluzioni di Supply Chain Finance, che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante facendo leva non solo sulle sue specifiche caratteristiche economiche, finanziarie o di business, ma anche sul ruolo ricoperto all’interno della filiera. Un mercato in grande fermento a livello globale – come dimostrano le 101 startup finanziate nel mondo – che nel nostro Paese sta iniziando a muovere i primi passi, e in cui giocano un ruolo ancora prevalente i servizi finanziari tradizionali: dall’Anticipo fattura al Factoring, che rappresentano l’85% del totale dell’offerta. Faticano ancora a farsi largo le soluzioni più innovative, come il Dynamic Discount, l’Invoice Auction o il Reverse Factoring Evoluto.

Lo stimolo di monitorare e contenere il capitale circolante è ampiamente diffuso, ma le aziende italiane guardano alle soluzioni e ai servizi del Supply Chain Finance in modo ancora poco consapevole. L’esigenza di soluzioni Supply Chain Finance appare latente e non ancora supportata in modo esaustivo dall’offerta, prevalentemente tradizionale e poco incline a cogliere le opportunità della digitalizzazione, che è fondamentale. Il potenziale di sviluppo appare ancora molto elevato e la Supply Chain rappresenta un tesoro informativo ancora tutto da esplorare per la valutazione del merito creditizio: intercettare i dati strutturati della filiera potrebbe favorire l’accesso al credito delle imprese.

Sono questi i risultati della ricerca dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano: “Nonostante uno scenario economico in miglioramento, in Italia non si è ancora creato un ponte solido tra economia reale e impieghi finanziari delle imprese a causa della mancanza di una ripresa decisa, della cautela delle regole di Basilea e degli eccessivi costi reali di accesso al credito e dei criteri di valutazione del rischio – afferma Alessandro Perego, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Supply Chain Finance -. In questo contesto un’opportunità di sviluppo è rappresentata dai servizi e dalle soluzioni di Supply Chain Finance, che consentono a un’impresa di migliorare la propria situazione finanziaria facendo leva sulle sue specifiche prestazioni e su relazioni e dinamiche caratteristiche della propria filiera”.

Il Supply Chain Finance – spiega Stefano Ronchi, Co-Responsabile scientifico dell’Osservatorio Supply Chain Finance – offre opportunità alle grandi imprese per sviluppare nuove strategie di filiera, alle PMI per supportare la crescita di eccellenze produttive, alle istituzioni finanziarie per tornare a svolgere il ruolo di promotore dello sviluppo e ai provider B2b per valorizzare il patrimonio delle informazioni che gestiscono, stimolando nel contempo l’innovazione digitale nelle relazioni di business”.

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