La percentuale di spam nei flussi email è stata pari al 66,8%. In crescita i messaggi malevoli verso dispositivi mobile

Lo spam è in calo. A confermalo una recente analisi di Kaspersky che ha evidenziato nel 2014 una percentuale di spam nei flussi email pari al 66,8%, in riduzione del 2,8% rispetto all’anno precedente. Questo minor flusso deriva dal fatto che la pubblicità di beni e servizi leciti sta migrando verso piattaforme autorizzate più efficienti. Il numero più alto di email dannose ha preso di mira gli utenti americani (9,8%), seguiti dagli inglesi (9,6%) e dai tedeschi (9,2%).

Le false notifiche provenienti dalle banche sono tra i tipi più comuni di attacchi di spam o phishing. Di recente, abbiamo visto evidenti cambiamenti nella struttura delle email di phishing. – ha spiegato Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia – Nel 2014 gli spammer hanno cominciato a rendere più complesso la struttura dei messaggi fake aggiungendo link a fonti ufficiali e ai servizi delle organizzazioni da cui affermano di inviare le proprie notifiche fasulle. Ovviamente, gli aggressori sperano che un’email con alcuni link legittimi possa essere considerata come legittima dagli utenti così come dai filtri antispam. Al contempo, l’email può contenere un solo link fraudolento che reindirizza gli utenti al sito di phishing o scarica un archivio dannoso”,

Spam mobile

A caratterizzare lo scorso anno è stata anche la crescita dello spam mobile, ossia le mailing che imitano le email inviate da dispositivi mobile. I device menzionati in questo tipo di messaggi sono stati soprattutto iPad, iPhone e Samsung Galaxy. Il filo conduttore tra di essi era la presenza comune di testi brevi (o assenti), la firma “Inviato dal mio iPhone” e l’inserimento di link che conducevano ad allegati nocivi. Solitamente le mailing di spam di massa imitavano le notifiche di diverse applicazioni mobile come WhatsApp e Viber. Gli utenti sono abituati alla sincronizzazione di app cross-platform, alla sincronizzazione dei contatti tra app e alle svariate notifiche da esse inviate. Ne consegue che molti utenti di dispositivi mobile non dubitano di un’email che anticipa l’arrivo di qualcosa sulle applicazioni di istant messaging. Ma questo è un errore: le applicazioni mobile non sono connesse all’account email dell’utente, a riprova del fatto che queste email sono ovviamente false.

kaspersky spam 1

Altri dati emersi nel 2014 sono che:

  • I tre Paesi che producono il maggior numero di mailing di spam sono gli USA (16,7%), la Russia (5,9%) e la Cina (5,5%).
  • Il 42.6% degli attacchi di phishing ha preso di mira portali internazionali che integrano molti servizi a cui si accede da un unico account.
  • Gli utenti russi si sono trovati ad affrontare la più alta percentuale di attacchi di phishing – il 17,28% del numero totale di attacchi nel mondo.
  • Il Paese con la percentuale più alta di utenti colpiti dai phisher è risultato invece essere il Brasile, dove il 27,5% degli utenti Kaspersky Lab ha subito un attacco. Al secondo posto si trova l’Australia con il 23,8%, seguita da India e Francia, entrambe con il 23%.
  • Yahoo! (23,3%), Facebook (10%) e Google (8,7%) sono le aziende il cui brand è stato maggiormente sfruttato negli attacchi di phishing.