Indipendentemente dal fatto che i dati risiedano on premise, nel cloud, o su device mobili, nessuna organizzazione può stare tranquilla.

Team IT: Viaggio al centro della terra?

I nomi dei vincitori degli Oscar 2015 risuonano ancora nelle nostre orecchie e c’è qualcosa in questo periodo dell’anno che rende la visione di un bel film particolarmente soddisfacente. Ma anche tra tante nuove alternative, non c’è nulla come vedere un classico a casa con la famiglia. Back to the Future Parte II, con il giovane Michael J. Fox, e Christopher Lloyd nei panni dell’eminente Doc Brown, è sicuramente in cima alla classifica dei migliori. Anche perché offre uno sguardo positivo al futuro, senza i temi e le immagini distopiche che caratterizzano altri classici ambientati nel futuro come Robocop, Terminator, o Mad Max.  Ciò non vuol dire che la distopia non abbia alcun merito, è sicuramente un leit motiv sia in letteratura sia nel cinema, quale fan dei film di fantascienza non ama una trama post-apocalittica in cui il pianeta è sotto il controllo degli alieni?

Quindi, dopo aver vissuto in un mondo di auto animate, hoverboard e scarpe che si allacciano da sole per 108 minuti, siamo scusati se rientriamo nella realtà del 2015 con un sobbalzo. Le recenti notizie su cyber attack e data breach non possono non sembrare troppo distopiche per stare tranquilli. L’inizio dell’anno è stato infatti caratterizzato dalla domanda: i nostri dati sono diretti verso un futuro distopico?

Solo negli ultimi due anni è diventato sempre più evidente che il mondo gira intorno ai dati.  Ovviamente la pubblicità degli attacchi a Sony e iCloud e i data breach che hanno colpito enti governativi hanno un effetto talmente forte che privacy e sicurezza dei dati sono diventati una reale preoccupazione. Preoccupazione che non si limita a coloro che hanno conoscenze tecniche, ma che attanaglia ogni tipologia di utente, sia per motivi personali che commerciali, sia su PC che su dispositivi mobili. I consumatori non solo sono sempre più consapevoli del valore dei dati, ma sono sempre più esigenti in tema di sicurezza.

E non sono gli unici a porsi delle domande. Anche gli esperti IT aziendali e i manager si pongono dei quesiti:

  • Come cifrare i dati in movimento e a riposo?
  • L’automazione policy-based aiuterà a far combaciare i costi di storage con i livelli di servizio?
  • Posso liberare spazio esistente nel data center migrando i dati legacy nel cloud?
  • Cosa posso fare per archiviare, classificare, e cercare i dati per audit o legal hold?
  • I piani di disaster recovery sono allineati con gli obiettivi di ripristino delle applicazioni?

Tornando al futuro del 2015, la conversazione è molto più che solo relativa a backup e recovery: si parla di dati. I vostri dati. A mano amano che i clienti acquisiscono sempre più consapevolezza e i cyber-attack continuano a riempire le prime pagine dei giornali, è compito dei service provider dimostrare di avere le conoscenze giuste per risolvere la questione. Indipendentemente dal fatto che i dati risiedano on premise, nel cloud, o su device mobili, nessuna organizzazione può stare tranquilla.

di Brian Mitchell, Senior Manager, Product Marketing CommVault