A fronte di una riduzione dei progetti d’innovazione da parte delle imprese Europee, il 56,1% delle nostre realtà imprenditoriali fortunatamente si è aperta al cambiamento

In Europa, nel biennio 2010-2012, meno della metà delle imprese con più di 10 impiegati ha avviato progetti d’innovazione. A rivelarlo un recente studio Eurostat che ha evidenziato un rallentamento rispetto agli anni precedenti, dopo che tra il 2006-2008 il 51,5% e il 52,8% delle aziende tra il 2008 e il 2010 aveva dichiarato di innovare prodotto, modello organizzativo o modello di marketing. Un calo di 3,9 punti percentuali che porta così, nell’ultimo biennio analizzato, il 48,9% delle imprese del vecchio continente a puntare sul cambiamento per cercare di ottenere un vantaggio competitivo.

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A fronte di questi dati poco incoraggianti l’Italia si mostra una delle nazioni più innovatrici. Il bel Paese si piazza infatti al quarto posto in Europa con il 56,1% delle nostre realtà imprenditoriali ad essersi aperta al cambiamento. Anche l’Italia registra un calo rispetto al biennio precedente, ma si tratta di una percentuale veramente esigua (0,1%).

Prima della classe è invece la Germania (66,9%), seguita da Lussemburgo (66,1%) e Irlanda (58,7%). Molto male, invece, la Bulgaria (27,4%), la Polonia (23%) e la Romania (20%).

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Sarebbe molto interessante poter analizzare i dati relativi al periodo 2012-2014, dove la spinta del Cloud, Big Data, mobile ed e-commerce, si spera, abbia fornito una massiccia ventata d’innovazione.