Accademia+ presenta l’agenda 2015: smart corsi, summerschool, laboratori e progetti di salvaguardia del patrimonio artistico e del territorio

villa reale

Monza si conferma polo d’eccellenza nella sperimentazione della realtà aumentata. Accademia+, infatti, torna quest’anno con una proposta didattica ancora più ricca: corsi, summerschool, laboratori, progetti per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale del Paese e per la ricerca scientifica, e un’importante collaborazione con Expo 2015.

La svariata offerta didattica di Accademia+ è resa possibile dalla sinergia tra istituzioni e aziende. Tra i promotori, infatti, figurano Nuvolaverde Onlus, il Comune di Monza, il Consorzio Parco e Villa Reale di Monza, la Camera di Commercio, Confindustria e Confartigianato di Monza e Brianza e l’Ufficio Scolastico Regionale. Ma le attività di formazione e sperimentazione sono rese possibili soprattutto dal supporto tecnologico di aziende come Autodesk, Cam2Faro, Cisco, Sap, Telecom Italia, TSCLab, che hanno messo a disposizione degli studenti strumenti e supporto informatico.

Accademia+ propone, oltre a corsi smart della durata di 16 ore, rivolti a studenti, professionisti e imprenditori (con lezioni frontali serali o fruibili online), una summerschool di una settimana realizzata in collaborazione con l’Università LUISS Guido Carli. La sede è da definire, ma Enzo Argante, presidente di Accademia+, ha lasciato intendere che potrebbe essere l’autodromo di Monza.

Monza intende inoltre rinforzare l’asse di collaborazione con Milano. Sono previsti infatti progetti speciali con il Museo della Scienza per dare nuova vita alle macchine di Leonardo, ma anche la realizzazione di un’app che “aumenti” le soluzioni di ecosostenibilità che saranno presentate all’Expo.

Continuano poi le applicazioni in ambito culturale. Ricordiamo che Accademia+ ha debuttato lo scorso anno con il progetto pilota Villa Reale Aumentata: fotografie, scansioni laser e droni telecomandati hanno permesso ad un gruppo di studenti delle scuole superiori monzesi di “aumentare” le stanze del re, con prototipi 3D di arredi e persone visibili tramite tablet, smart glass e smartphone, per una completa digitalizzazione degli interni e degli esterni della Villa Reale.

Quest’anno il progetto continua con la “missione quirinale”: avviare la riproduzione 3D di mobili e oggetti appartenuti alla Villa Reale, per riportare così la reggia monzese alla sua antica veste originaria. Un museo aumentato, insomma, che è un viaggio virtuale nel passato.

Monza non è solo un centro culturale, ma anche un importante polo di ricerca in campo medico. La realtà aumentata trova applicazione anche all’ospedale San Gerardo, sede della Scuola di Medicina dell’Università Bicocca: l’equipe del neurochirurgo Carlo Giussani sta sperimentando l’utilizzo di stampa 3D, smartglass e data science per implementare la formazione di medici e specializzandi e ottimizzare l’operato in sala operatoria. Un esempio? La riproduzione in 3D del modello anatomico del paziente, per studiate le migliori tecniche d’intervento e arginare gli imprevisti della sala operatoria.

Come ha sottolineato Tatiana Dzambazova, Technology Whisperer e Product Manager, Reality Capture e Digital Fabrication di Autodesk: “Viviamo in un’epoca in cui guerre, cambiamenti climatici e disastri naturali minacciano continuamente il nostro pianeta. La realtà aumentata può essere uno strumento per difendere il nostro territorio e la nostra cultura, ricostruendoli laddove siano andati distrutti in modo creativo”.