Il brevetto di Google depositato la scorsa settimana per una tecnologia alternativa di trasferimento dati

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Trasferimento dati e connessione a Internet sono le parole d’ordine della nostra epoca 2.0. Milioni di persone nel mondo, infatti, navigano dai loro miliardi di dispositivi in rete, accedendo alle più svariate comunità virtuali, inviando e ricevendo informazioni e contenuti di ogni genere e desiderando velocità stellari. Per navigare, quindi, e senza limiti, i web user scelgono sempre più spesso di mettere le offerte Infostrada a confronto con quelle Fastweb per la linea di casa, o di confrontare gli operatori di telefonia mobile che permettono il 4G.

Velocità e alte performance di navigazione costituiscono infatti l’ossessione comune di una società che vive sempre di più nel virtuale che condivide e scambia dati a tutte le ore del giorno direttamente dai propri display. A questo proposito sono tante le tecnologie messe a punto per facilitare il trasferimento dei dati più diversi, ma il colosso Google non manca di dire la sua in proposito depositando proprio la scorsa settimana presso l’US Patent & Trademark Office, il brevetto per una nuova connessione chiamata Laser.

Il Laser di Google, dunque, si affianca ai metodi di trasferimento Bluetooth, Wi-Fi Direct e NFC già esistenti per la maggior parte dei dispositivi elettronici, rinnovando la rosa degli strumenti tecnologici per il trasferimento dati. Si tratta, in questo caso, di un’innovazione all’avanguardia che potrebbe andare ad integrare gli smartphone, i tablet e i pc del futuro, migliorando e semplificando l’interconnessione a corto raggio.

Cercare sempre nuove strade per aggiornare gli strumenti utilizzati tutti i giorni dalla gran parte della popolazione è, d’altronde, uno degli obiettivi da sempre percorsi dalla scienza e dalla tecnologia. Il brevetto di Google si pone, ovviamente, nel solco di questo percorso andando a ricercare una nuova soluzione che aumenti la velocità di trasferimento dei dati tra dispositivi anche molto diversi.

Il brevetto di Laser interessa, per esempio, nella sua prima definizione la progettazione di una connessione diretta tra smartphone e una smart tv. Non è chiaro, secondo il piano di Google se il nuovo metodo avvenga tramite Laser soltanto in origine, per l’accoppiamento, e poi intervenga, per il trasferimento dati vero e proprio, un protocollo alternativo, come avviene per l’NFC.

Altra incertezza riguarda la possibilità di utilizzare il Laser come puntatore e sistema di interazione con lo schermo del dispositivo con cui è sincronizzato. In questo caso Google avrebbe centrato nel vivo un’esigenza davvero interessante per gli user di tutto il mondo e dalle potenzialità notevolissime.

Bando alle incertezze, il Laser di Google si rivela, comunque, un metodo di interesse fortissimo specie nell’ambito dell’interoperatività e dell’interconnessione che promette di facilitare l’utilizzo dei dispositivi e il trasferimento dati di milioni di smartphone addicted. Tutto questo, ovviamente, nella speranza che la carta si trasformi in qualcosa di concreto.