F5 spiega quali saranno le tendenze che nel 2015 caratterizzeranno il mondo digitale: come cambia il commercio e la gestione dell’identità sul web

La proliferazione degli strumenti per condividere informazioni personali, di qualsiasi genere, e le relative piattaforme per ordinarle e organizzarle, sta dando vita a quello che F5 definisce come Consumer Hyperawareness. Capire cosa guida la scelta dei clienti, infatti, è fondamentale per un’azienda, che deve però essere capace di collegare le tante informazioni di cui dispone, creandone un quadro esaustivo. Questo, dunque, è quello che Hyperawareness vuol dire: un livello molto particolareggiato di conoscenza dell’utente, delle sue esigenze, favorito senz’altro dalla massiccia e rapida diffusione dei social media. Condividiamo, volontariamente, moltissime informazioni di cui può beneficiare anche il mercato.

(E)commerce
Separare anche lessicalmente e graficamente il commercio elettronico da quello in store aveva un senso quando questi erano effettivamente ambiti distinti. Nell’era delle app e della generazione mobile, però, le transazioni digitali stanno diventando la norma piuttosto che l’eccezione e sono perfettamente integrate con  i canali ‘tradizionali’.

Loyalty, denaro virtuale, identità virali
Cambia anche il concetto di loyalty: non si può più pensarla come programma di fidelizzazione basato sul possesso di carte plastificate che gonfiano il portafogli. Le organizzazioni, avide d’informazioni, sanno che i clienti interagiscono con più player rispetto al passato: ecco perché è prevedibile che si moltiplicheranno le alleanze, per dare vita a un ecosistema di vendor e clienti.

Anche il denaro sarà l’oggetto di una convergenza: quella tra valuta reale e digitale, cui si rivolge un numero sempre maggiore di consumatori. Il tasso di cambio potrebbe diventare un ricordo e nuovi meccanismi monetari non nazionali potrebbero essere al di là del controllo dei governi e delle istituzioni finanziarie.

Anche l’identità online potrebbe sfuggire al nostro controllo, data la condivisione disordinata di informazioni personali sulle piattaforme social e su canali non sicuri. Questa tendenza, però, è anche un’opportunità per i governi di sviluppare servizi più completi, efficaci e personalizzati per un numero maggiore di cittadini.

Banda larga e IoT
Nulla di nuovo: la connessione veloce è un diritto che si fa strada con prepotenza, se le attività quotidiane si spostano sempre più online: dagli impegni sociali al diritto di voto. Ma è anche la direzione verso cui corre il mercato: basti pensare alla tecnologia wereable e alla rete IoT. È un dato di fatto che i consumatori potranno beneficiare – e già lo fanno – dei dati che possono raccogliere e delle piattaforme, anche ludiche, legate al mondo della salute e del benessere.

Interpretare il cloud
Spingere le aziende a spostare la loro tecnologia sul cloud è stato per anni il focus del settore IT. La stessa attenzione, però, non è stata sempre dedicata all’efficienza, lasciando alcune aziende con fatture per le spese operative elevate e addirittura più elevate del CAPEX che stavano cercando di eliminare. Quello che succederà nei prossimi anni, probabilmente, sarà un rinnovato interesse per l’ottimizzazione delle tecnologie di gestione del traffico, affinchè si possa razionalizzare l’uso del cloud.

Tale processo, in realtà, è già iniziato: lo conferma Samsung, che con l’aiuto di F5 ha ridotto l’utilizzo del cloud del 50-60%.