Una ricerca dell’azienda di consulenza informatica Forrester preannuncia che dal 2015 gli utenti online saranno più esigenti in fatto di privacy

Quando si parla di privacy c’è sempre spesso l’idiosincrasia a farla da padrona: utenti che condividono buona parte della loro vita privata sui social network e che, però, sono allo stesso tempo preoccupati per il destino dei propri dati personali. Una ricerca condotta da Forrester, azienda di consulenza informatica, rileva come circa il 91% degli americani pensi di non avere il controllo sulle proprie informazioni sensibili, mentre l’80% degli  utenti social è preoccupato di poter essere spiato. Una buona parte degli intervistati, il 70%, afferma inoltre di temere che il sia il governo a spiarla.

La necessità di salvaguardare la privacy, dunque, diventa una necessità: il fattore che potrà fare la differenza per quelle app e software che se ne preoccuperanno di più, anche come elemento di marketing. La sicurezza e la riservatezza, infatti, sono adesso considerate un elemento determinante dal 33% di chi scarica un’app, ma Forrester prevede che entro la fine dell’anno questa percentuale salirà fino al 50%.

Domanda dei consumatori e offerta delle software houses possono quindi incontrarsi, come nel caso del social network Ello. Il suo funzionamento impedisce il controllo e il monitoraggio, che solitamente avviene da parte degli operatori pubblicitari sui nostri dati. I numeri sembrano premiare questa filosofia, a giudicare dagli oltre 3 milioni di utenti iscritti alla piattaforma. Che  il 2015 sia davvero l’anno della privacy?