In pericolo i dati aziendali che possono essere sottratti o persi, mettendo in difficoltà l’azienda

Durante i viaggi di lavoro i manager impiegano prevalentemente il tempo in conversazioni telefoniche (57% a livello mondiale, ben il 71% in Italia) oppure nella gestione delle e-mail (45%). Anche la lettura di documenti aziendali occupa buona parte del tempo (37%). È questo quanto emerso da una recente ricerca Regus che ribadisce il crescente fenomeno dello smart working, pratica che talvolta può mettere a rischio la privacy e la riservatezza dei dati aziendali.

I luoghi a rischio

Il 59% dei manager partecipanti al sondaggio indica i bar e i caffè come i posti meno sicuri per lavorare: mentre si è al telefono con colleghi o clienti, oppure connessi con notebook, tablet o smartphone, vi sono elevate possibilità che persone in qualche modo interessate ascoltino le conversazioni o leggano gli schermi dei dispositivi o i documenti stampati con cui si sta lavorando.

Seguono i bar e le hall degli hotel (50%), gli aerei (46%), le sale d’attesa e le business lounges degli aeroporti (44%), i treni (42%), i ristoranti aziendali (29%) e la metropolitana (18%).

Come difendersi? Parlare sottovoce e guardarsi alle spalle

I manager e i professionisti italiani intervistati hanno identificato anche quali sono le attività che possono consentire a chi è vicino di carpire involontariamente, ma anche volontariamente, informazioni e dati riservati.

Il mezzo principale con cui si rischia di divulgare inavvertitamente informazioni riservate è sicuramente il telefono. A chi non è mai capitato di dover ascoltare conversazioni telefoniche ad alta voce di chi ci è seduto vicino? Infatti l’80,6% dei rispondenti indica le conversazioni al telefono mobile come il principale fattore critico, seguito dalla possibilità che i vicini possano vedere i documenti aziendali che stiamo consultando (55,7%); anche le possibilità di poter sbirciare dalle nostre spalle lo schermo aperto del notebook o del tablet sono molto elevate (47,3%), mentre con gli schermi ridotti degli smartphone questa possibilità scende al 14,8%.

La privacy e la riservatezza dei dati aziendali rimane un fattore di grande criticità per manager e professionisti in viaggio o che si trovano a lavorare e operare lontano dall’ufficio” ha dichiarato Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia “I rischi che informazioni sensibili dell’azienda possano essere ascoltate da concorrenti o persone interessate sono molto elevati, in particolare in ambienti frequentati da manager come hotel, aeroporti e treni. L’utilizzo di spazi di lavoro professionali facilmente accessibili anche in viaggio, ad esempio in aeroporti o vicino a stazioni ferroviarie, consente di poter continuare ad essere operativi e produttivi mantenendo tutti gli  indispensabili requisiti di sicurezza e riservatezza della propria attività.”